Catania è tra le dieci città italiane individuate dal ministero per lo Sviluppo economico (Mise) per lo svilupo della nuova rete di comunicazione di quinta generazione tramite il Programma di supporto alle tecnologie emergenti 5G. Utilizzando le risorse europee del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020, con una dotazione complessiva di 45 milioni di euro, il programma ha l’obiettivo di realizzare progetti di sperimentazione, ricerca applicata e trasferimento tecnologico, da sviluppare anche in collaborazione con gli enti territoriali ed è diviso in due assi. Potranno candidarsi entro il 5 novembre, per la realizzazione di specifici progetti di sperimentazione e ricerca, le pubbliche amministrazioni, gli enti pubblici, le egenzie, gli enti di ricerca e le università.
Due assi d’intervento e progetti a partire da 500mila euro
Il primo asse, la cui dotazione complessiva è di 30 milioni di euro, prevede la realizzazione nei dieci comuni sedi della sperimentazione – Torino, Roma, Catania, Cagliari, Genova, Milano, Prato, L’Aquila, Bari e Matera -, di altrettante Case delle tecnologie emergenti, definite nel bando ministeriale “veri e propri centri di trasferimento tecnologico volti a supportare progetti di ricerca e sperimentazione, a sostenere la creazione di startup e, per l’appunto, il trasferimento tecnologico verso le piccole e medie imprese”, con al centro le tecnologie emergenti quali blockchain, intelligenza artificiale, Internet delle cose. Gli ulteriori 15 milioni di euro verranno utilizzati per finanziare progetti per un ammontare minimo di 500mila fino a 5 milioni di euro, in quattro ambiti: logistica, green economy, tutela e valorizzazione del made in Italy, creatività, audiovisivo e intrattenimento.