L’Istituto per la BioEconomia del Cnr sarà presto ospitato nella sede del dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania, in via Valdisavoia. È quanto prevede la convenzione operativa che è stata approvata nei giorni scorsi dagli organi di governo universitari, in attuazione dell’accordo quadro quinquennale vigente tra Ateneo e Consiglio Nazionale delle Ricerche, che impegna i due enti a realizzare forme di collaborazione per lo svolgimento di programmi di ricerca, di formazione anche mediante la realizzazione di dottorati e di attività collegate. Accogliendo una specifica richiesta del Dipartimento di Scienze Bio-Agroalimentari del Cnr, l’Università permetterà dunque l’utilizzo di alcuni locali del Di3A da parte del personale dell’Istituto per la BioEconomia, al fine di potenziare la reciproca collaborazione nel settore della Bioeconomia che potrà adesso trarre grande vantaggio dalla vicinanza fisica di ricercatori e attrezzature dei due enti.
Biodiversità, biomasse e sostenibilità
“L’accordo tra il nostro Istituto di bioeconomia e l’Università di Catania – ha detto il presidente Massimo Inguscio – non è solo un evento importante, è un investimento verso il futuro, perché la bioeconomia è una nuova forma di produzione di ricchezza e sviluppo, sostenibile e compatibile con l’ambiente e con le risorse naturali, sulla quale dobbiamo basare il nostro domani. Il fatto che si stringa in Sicilia, poi, conferisce all’accordo ancora maggior valore, per due ragioni. La prima è che la ricerca tesa alla compatibilità tra sviluppo e ambiente in generale qui è particolarmente intensa. La seconda è che ci troviamo in un territorio dove le interazioni tra ricerca scientifica, accademica e imprese sono molto sviluppate: non a caso l’ateneo catanese è particolarmente ricco di dottorati industriali per esempio in microelettronica e tecnologie avanzate per la produzione di energia solare. Siamo al centro dell’area euro-mediterranea e mi piace ricordare che, dopo l’evento catanese, a Palermo con l’università Lumsa inaugureremo proprio una nuova sede dell’Istituto di studi sul Mediterraneo, in una sinergia tra diversi approcci disciplinari che nel nostro Mezzogiorno sono particolarmente cruciali”.
“Per noi si tratta di rendere ancora più solidi rapporti già preesistenti”, ha osservato il direttore del dipartimento universitario Agatino Russo. “L’istituto di Bioeconomia del Cnr si focalizza su degli aspetti per noi fondamentali: valorizzazione della biodiversità, biomasse, sostenibilità. Sono i principi di una agricoltura moderna su cui il Di3A investe da tempo. Siamo due enti pubblici che lavoreranno in sinergia, non in concorrenza, perché alla base ci sono dei rapporti umani collaudati”. Francesco Loreto, direttore del dipartimento di Scienze bioagroalimentari del Cnr, ha precisato che “l’accordo prevede una collaborazione a tutto campo. I progetti potranno essere a livello locale, ma anche nazionale e internazionale. L’istituto che apre la strada è l’istituto per la Bioeconomia, un nuovo istituto del Cnr creato per cercare di intercettare l’esigenza di coprire non soltanto il settore agroalimentare, ma anche quelli della chimica verde e dell’economia circolare. Su questi settori soprattutto verterà, almeno all’inizio, la collaborazione con l’Università di Catania. Il Cnr potrà mettere a disposizione anche delle borse di dottorato, perché siamo convinti che a Catania ci siano delle eccellenze che vanno formate e su questo punteremo fortemente”.