Gli aeroporti di Trapani e Comiso sono chiusi da quasi un mese. Il decreto del 12 marzo 2020 ha previsto lo stop temporaneo di alcuni scali nazionali, tra i quali il “Vincenzo Florio” e il “Pio La Torre”. Per la Sicilia restano aperti (ma con operatività ridotta) solo Palermo e Catania, Lampedusa e Pantelleria.
Dall’insularità al coronavirus
Per i due scali siciliani, lo stop rischia di trasformarsi in un’ecatombe. Trapani e Comiso erano già in difficoltà da alcuni anni, avevano rivisto e riprogettato il loro futuro con nuovi piani industriali. Ma soprattutto, per entrambi, era arrivata la grande opportunità della continuità territoriale, l’attivazione dei nuovi voli con tariffe agevolate per i residenti in Sicilia. Per Trapani erano disponibili 36 milioni di euro, necessari per attivare voli Trapani-Perugia, Trapani-Napoli , Trapani-Trieste, Trapani-Brindisi, Trapani-Parma, Trapani-Ancona, Trapani-Perugia, Trapani-Napoli. Da Comiso, cui sono stati destinati 25 milioni, sono previsti voli (andata e ritorno) giornalieri per Milano e bi-giornalieri per Roma.
Trapani e Regione allineati
Il bando per Trapani, già pubblicato dall’Enac, scadrà il 13 aprile e i voli in continuità territoriale dovrebbero partire il 15 luglio. Ma il condizionale è d’obbligo. L’emergenza Covid-19 ha scombinato i piani. “Abbiamo chiesto il rinvio della scadenza alla Regione, che già si stava muovendo nella stessa direzione”, afferma il presidente dell’aeroporto di Trapani, Salvatore Ombra. “Nella situazione attuale, in cui le compagnie aeree hanno problemi di sopravvivenza e non sappiamo quali scenari si potranno preparare, difficilmente troveremo vettori disposti a partecipare ad un bando. Pensiamo tutti che lo slittamento in avanti dei termini di scadenza sia inevitabile e l’unica scelta possibile. Attendiamo le decisioni che saranno assunte di concerto da Enac, Regione e ministero dei Trasporti”.
Comiso, bando ritirato o sospeso
Per Comiso la data di scadenza è stata fissata al 12 maggio, con partenze previste dal primo agosto. Ma, anche in questo caso, si va verso un rinvio. “Il bando potrebbe essere ritirato o sospeso, o i termini prorogati”, spiega Silvio Meli, presidente di Soaco, la società di gestione dell’aeroporto Pio La Torre. “Attendiamo tutti di capire cosa accadrà dopo. Stranamente però, nella difficile situazione che si prepara nei prossimi mesi per tutto il settore aeroportuale, qualche compagnia in più potrebbe essere interessata a investire su Comiso e a partecipare al bando per la continuità territoriale”.
I dubbi sui nuovi voli
Per Comiso è comunque un’ulteriore battuta d’arresto. La Soaco aveva di recente programmato un piano di rilancio. Il 6 aprile, per Comiso, era previsto l’avvio del nuovo volo bi-settimanale per Torino di BlueAir. Ovviamente, nulla di fatto. “Finora BlueAir ha confermato l’intenzione di volare da Comiso”, spiega l’amministratore delegato Rosario Dibennardo. “Ma tutte le compagnie sono in estrema difficoltà e non sappiamo chi riuscirà a ripartire e a quali condizioni”. Punto interrogativo anche per le rotte di EasyJet per Berlino (che dovrebbero partire a maggio) e per Milano (in decollo a giugno). Comiso è chiuso, salvo emergenze. Sono stati sospesi tutti i contratti di servizio, fatta eccezione per quelli necessari a garantire le urgenze. Nei giorni scorsi, lo scalo è stato aperto, a ridosso della mezzanotte, per il trasporto degli organi di una giovane donna di 41 anni morta a Ragusa. Un momento di attività che ha dato a tutti una speranza in più.
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Fase due, “come dopo l’11 settembre”
La coda lunga del coronavirus non si esaurirà con la riapertura dei voli. “Non sappiamo quando finirà l’emergenza Covid-19, ma di certo nulla sarà più come prima”, afferma Salvatore Ombra. “Come dopo l’11 settembre, il sistema aeroportuale dovrà essere profondamente rivisto. Se il numero dei passeggeri, all’interno degli aeromobili, dovrà essere contingentato per obbedire alle nuove regole sulla sicurezza, nessuna compagnia riuscirà a sostenere i costi necessari per il trasporto. Aumenteranno i costi dei voli? Quali saranno le soluzioni?”. Nella cosiddetta “fase due”, il sistema dei trasporti sarà sottoposto ad un duro esame. “I collegamenti aerei sono stati tra i principali vettori del virus”, commenta la sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari. “Quindi è normale che oggi subisca il contraccolpo e che, per garantire la salute, molte cose dovranno essere riviste. Ci prepariamo al dopo, con la speranza di trovare però, anche per il trasporti aereo, un’Unione europea più vicina e più disponibile a far ripartire gli aeroporti”.