L’algoritmo anti-evasori dell’Agenzia delle entrate setaccerà i conti corrente delle persone fisiche partendo, in un primo momento, da quelle più a rischio. Controlli selettivi quindi, che devono però fare i conti con la privacy. Il Governo, attraverso l’introduzione di questo sistema informatico, spera di intercettare gli evasori.
Come funziona
Per dare l’avvio al sofisticato strumento del Fisco si attende il decreto del Mef, che dovrebbe arrivare entro la fine di marzo 2020. L’algoritmo sarà in grado di rilevare tutte le operazioni avvenute sul conto corrente: dai bonifici in entrata e in uscita fino ai versamenti. Se l’algoritmo, tramite il monitoraggio dell’archivio dei rapporti finanziari (il database dove sono contenuti i dati che identificano i possessori di conti correnti e/o deposito e conti cointestati, tramite il Sistema di Interscambio Dati, il SID), troverà delle incongruenze rispetto alla dichiarazione dei redditi, scatteranno ulteriori controlli da parte del Fisco. Tutto questo genere preoccupazione da parte del Garante della privacy perché, nonostante vi sia annessa una tecnica di pseudonimizzazione, è comunque presente un margine di identificazione. L’Authority ha quindi sottolineato la necessità di ufficializzare l’elenco dei diritti dei contribuenti soggetti a limitazione e assicurare l’esercizio di rettifica, che saranno resi noti proprio dal decreto in arrivo a marzo.
Verifiche fiscali per chi richiede l’Isee
I contribuenti che da inizio anno richiedono l’Isee, finiscono in automatico sotto la lente del Fisco. In questo caso si accerterà che il patrimonio dichiarato coincida alla situazione effettiva, tramite la verifica automatica sul saldo e giacenze nel conto corrente.