Alitalia abbandona l’aeroporto di Trapani Birgi. E la società che lo gestisce, Airgest, protesta: “La tempistica è sospetta ed è fuori da ogni logica”, afferma il presidente Salvatore Ombra. “La compagnia, così ampiamente sostenuta dallo Stato, non può lasciare senza conseguenze un aeroporto e il suo territorio”. Ombra ha spiegato che “l’incontro con cui ci hanno annunciato il sostanziale abbandono” dello scalo è durato “pochi minuti”, alla presenza di Andrea Benassi, revenue management di Alitalia e Gianluigi Lo Giudice, vice presidente Ground Operation. “Non siamo in grado di guadagnarci e allora andiamo via. Ci hanno liquidati con queste poche parole”.
Lasciare Trapani: la versione Ombra
Perché lasciare Trapani? Per Airgest, sulla decisione avrebbero influito alcune recenti prese di posizione di Ombra, che aveva fortemente criticato alcune decisioni del governo: le misure contenute nel decreto Rilancio favorirebbero Alitalia e penalizzerebbero le compagnie low cost (fondamentali per lo scalo di Trapani). I vettori, privi di sostegno pubblico, devono fare i conti con le norme sul distanziamento, che non permettono di volare a pieno carico, assottigliando (o annullando) i margini o costringendo le compagnie ad aumentare i prezzi dei biglietti. Il vero nodo riguarda gli articoli 198 e 203 del decreto Rilancio, che obbligano ad adottare il contratto nazionale collettivo di Alitalia per accedere al fondo da 130 milioni dedicato al settore aereo. Il presidente di Airgest ha chiesto l’intervento della Regione e annunciato una mobilitazione per il 17 giugno. L’assessore regionale al Turismo, Manlio Messina, ha promesso “barricate” se le norme saranno confermate nella fase di conversione.
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Alitalia, nuovi voli da Catania e Palermo
Alitalia lascia Trapani, ma intensifica i collegamenti con Catania e Palermo. Dal 13 giugno, raddoppiano i collegamenti da Milano (da due a quattro al giorno). Quelli Roma-Catania e Roma-Palermo passeranno da otto a dieci per ciascuno dei due aeroporti siciliani serviti. Il viceministro dei Trasporti, Giancarlo Cancelleri, ha rassicurato anche a proposito di Birgi: non ci sarebbe nessuna volontà di Alitalia di tagliare Trapani. Le decisioni sono dovute solo alle difficoltà del momento. Non un addio, quindi, ma una sospensione. “A causa dell’emergenza coronavirus – ha spiegato Cancelleri – Alitalia è stata costretta a ripensare piani e strategie e, dopo il lockdown, ha riattivato solo il 30 per cento dei voli. È ingiusto raccontarlo come un problema esclusivamente siciliano e, soprattutto, come una questione definitiva. Alitalia non ha abbandonato Trapani, né tantomeno la Sicilia, ha solo temporaneamente interrotto delle tratte in diversi aeroporti di tutto il territorio, quelle meno utilizzate”. Dopo i colloqui avuti con Enac e Alitalia, Cancelleri ha spiegato che “in questo momento sono state tagliate tutte le tratte meno remunerative. Solo chi vuole fare propaganda o speculazioni stucchevoli può pretendere che un Boeing di 180 posti voli con dieci persone a bordo”.
Comiso in attesa di Blue Air e EasyJet
Nessuna novità di rilievo, invece, per l’aeroporto di Comiso. Al “Pio La Torre” Alitalia, per il momento, non c’è. In passato erano stati attivati dei voli per Milano e Roma, ma le rotte sono assenti già da tempo. A Comiso vola solo Ryanair. Il Covid-19 ha bloccato l’avvio delle nuove rotte, già annunciate, per Torino (Blue Air), Milano Malpensa e Berlino (EasyJet). Non si conosce ancora la nuova data del loro decollo. L’aeroporto è chiuso fino al 14 giugno e vedrà i primi voli di Ryanair a partire dal 22 giugno. “Sia EasyJet che Blue Air ci hanno confermato la loro volontà di attivare i voli da Comiso – spiega l’amministratore delegato, Rosario Dibennardo – ma solo nelle prossime settimane avremo notizie certe”. Secondo la sindaco di Comiso Maria Rita Schembari, Comiso potrebbe rispondere all’esigenza di distanziamento sociale e accogliere parte del traffico di Catania. “Il nostro scalo può ospitare alcuni voli in modo da evitare il sovraffollamento e garantire il rispetto delle norme di sicurezza. È un’opportunità per una ‘ripartenza sicura’ anche del comparto aereo”.
Fondi per l’incremento turistico: bando in arrivo
Sia Trapani che Comiso avranno poi, nei prossimi mesi, due grosse chance: la continuità territoriale (che dovrebbe partire a novembre) e l’utilizzo dei fondi per l’incremento turistico. Per questi ultimi, lo scorso anno il bando era andato deserto: una sola offerta per Trapani, due per Comiso, nessun contratto firmato. L’intoppo era alle maglie strette delle norme europee. Si stava lavorando sul nuovo bando per aprire nuove opportunità senza infrangere le regole comunitarie. Non ce n’è più bisogno. Vista la crisi da Covid, l’Unione Europea permetterà ai governi di intervenire a sostegno del settore aereo, senza il timore di incorrere nel blocco, imposto in passato, per “aiuti di Stato”. Comiso potrà quindi presto utilizzare 3,5 milioni di euro della Regione, 1,8 milioni di euro ex Insicem e 180 mila euro della Camera di Commercio.
Regione e Anci annunciano una protesta
Alle proteste trapanesi si aggiungeranno anche la Regione siciliana e Anci, l’associazione dei comuni siciliani. Sul tema si terrà giovedì 11 giugno una riunione congiunta del governo regionale e dell’Ufficio di presidenza dell’Anci Sicilia, fissata per domani alle 11.30 all’aeroporto di Palermo, proprio davanti al check-in Alitalia. Al centro dell’incontro quello che il presidente della Regione Nello Musumeci e il presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando giudicano un “preoccupante isolamento” della Sicilia determinato dalle “irresponsabili scelte” compiute da Alitalia che rischiano di compromettere la stagione turistica e la stessa ripresa economica dell’Isola.