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Ambiente, la giornata mondiale e il futuro. Fatto di Caos e migrazioni per il clima

La sensibilità ai temi ambientali è in aumento tra i consumatori. Ma basterà? A dare una risposta su come il cambiamento climatico influenzerà la migrazione globale prova la giornalista e scrittrice Ludovica Amici nel suo saggio Caos

Secondo uno studio condotto da Electrolux, il 65 per cento dei cittadini è pronto a compiere scelte di acquisto più sostenibili per la propria abitazione, avviando la rivoluzione verde domestica. L’aumento dei costi energetici che grava sulle bollette, (per l’86 per cento degli intervistati) ha indotto ad una riflessione per ridurre i consumi durante l’ultimo anno e per il 58 per cento, da qui in avanti, rappresenterà il fattore determinante nella scelta di un nuovo elettrodomestico. Ma siamo onesti, basterà?

216 milioni di sfollati per il clima

Intanto, la Banca Mondiale stima che 216 milioni di persone saranno sfollate dal proprio paese entro il 2050, a causa degli sconvolgimenti legati al clima. Sono numeri impressionanti, tuttavia, la sensazione è che il sommarsi degli allarmi, delle prove scientifiche e financo delle proteste lanciate da Ultima Generazione, non facciano breccia e non riescano a scatenare una reazione nell’opinione pubblica. Per ogni dato c’è una smentita possibile, per ogni scenario futuro fioccano visioni alternative che gridano al complotto.

La giornata mondiale dell’ambiente

Sì, il 2050 sembra troppo lontano per turbare i nostri sogni e l’umanità non ha mai brillato per spirito comunitario, altrimenti non saremmo mai giunti all’uso delle armi biologiche e della bomba atomica e nessun paese avrebbe anteposto i suoi interessi – dalla Russia al tempo di Chernobyl sino alla gestione cinese del Covid – a quelli della collettività. Parafrasando il Candido di Voltaire, non viviamo nel migliore dei mondi possibili ma almeno finché non riusciremo a mettere le mani su Marte, la Terra è la nostra unica chance e la giornata mondiale dell’ambiente in programma per lunedì 5 giugno, ci rammenta che l’orologio corre e fra allevamenti intensivi, mari depredati, fenomeni ambientali drammatici e metropoli perennemente con il cielo oscurato, il collasso climatico sembra inevitabile. Soprattutto per la nostra inazione.

Caos di Ludovica Amici

La giornalista e scrittrice Ludovica Amici firma il saggio Caos. Come la crisi climatica influenzerà la migrazione globale (Edizioni Clichy, pp.200 €19) ampliando lo sguardo dei lettori tra Lima e Mumbai, tra i desolanti slum del Bangladesh e le prodigiose dighe del Nord Europa, dagli edifici galleggianti dei Paesi Bassi alle “linee guida del governo cinese che hanno trasformato le superfici dure, come strade e marciapiedi, in superfici permeabili in grado di assorbire, filtrare, purificare e immagazzinare l’acqua, e successivamente rilasciarla, per riutilizzare l’acqua piovana”. Lo sappiamo, da tempo la Cina va a caccia di minerali rari in Africa ma alla fine di giugno, l’India sarà la nazione più popolosa al mondo con 1,4286 miliardi di abitanti (i cinesi “si fermano” a 1,4257 miliardi) e l’accesso all’acqua scatenerà le guerre del futuro. È inevitabile.Amici, centra il punto scrivendo che “la crisi climatica non è una preoccupazione futura. Sta accadendo proprio ora. È la crisi della nostra epoca, la più grande minaccia globale per la salute del XXI secolo, perché indebolirà i nostri diritti fondamentali all’acqua, al cibo e all’alloggio. Anzi, già lo sta facendo”.

Global Trends in Force Displacement

Ecco, chi crede che la questione ambientale riguardi solo i ghiacciai e il permafrost o chi pensa che si tratti di eventi ciclici, dovrebbe leggere il rapporto dell’Unhcr, Global Trends in Forced Displacement, da cui si evince che il numero di persone nel mondo costrette a fuggire dalle proprie case per conflitti, violenze, paura di persecuzioni e violazioni dei diritti umani (a fine 2021) era di 89,3 milioni. Più del doppio rispetto a dieci anni prima. Guerre che nascono dalla povertà, dalla mancanza di materie prime, dall’assenza di un futuro possibile. E secondo la stima della Banca Mondiale, nonostante l’Africa subsahariana abbia contribuito ben poco al riscaldamento climatico, verrà duramente colpita. 80 milioni di individui, nei prossimi anni, saranno costretti a migrare. E noi, cosa faremo?

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Francesco Musolino
Francesco Musolino
Francesco Musolino (Messina, 1981), giornalista culturale e scrittore. Collabora con diverse testate nazionali occupandosi di libri, società e tecnologia. Nel 2019 ha esordito con il romanzo L'attimo prima (Rizzoli, 2019). Nel 2022 ha pubblicato il noir mediterraneo Mare Mosso (Edizioni e/o). Ideatore del progetto lettura no profit @Stoleggendo, collabora con la Scuola Holden.

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