“Abbiamo trovato l’accordo col governo nazionale: i 70 milioni li avremo e presto”. Lo ha annunciato l’assessore regionale per le Autonomie locali, Bernardette Grasso, durante l’assemblea straordinaria dei sindaci siciliani convocata dall’Anci Sicilia.
Accordo su un piano triennale
Un’intesa tra comuni e governo della Sicilia per un piano di sviluppo triennale che parta dai territori e che metta al centro la programmazione, oltre all’avvio di un tavolo permanente tra Stato, Regione ed enti locali. Questi gli obiettivi stabiliti oggi nell’assemblea straordinaria, tenutasi a Palermo nella sala “De Seta” dei Cantieri culturali della Zisa. L’associazione dei comuni aveva convocato negli scorsi giorni i rappresentanti istituzionali di ogni livello per “assicurare i servizi ai cittadini migliorando la qualità di vita di ciascun siciliano”, come ha spiegato il presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando. All’incontro, al quale era stato invitato anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, hanno preso parte il presidente della Regione, Nello Musumeci, gli assessori regionali Bernadette Grasso, Gaetano Armao e Ruggero Razza, il vice presidente della Ars Giuseppe Lupo oltre a un gran numero di amministratori locali provenienti da tutta l’Isola.
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Alvano: “La crisi è un problema strutturale economico”
“Ci troviamo davanti una situazione degli enti locali siciliani anomala rispetto ad ogni altra parte d’Italia, il numero degli enti in dissesto e in pre-dissesto, infatti, è spropositato”, ha dichiarato Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’Anci Sicilia introducendo i lavori dell’assemblea straordinaria. “I comuni vanno in crisi per un problema strutturale soprattutto dal punto di vista economico che va avanti da anni e che colpisce soprattutto i piccoli enti che si impoveriscono a causa del deprezzamento degli immobili, che molto spesso, a causa degli ingenti costi delle tasse locali, vengono abbandonati e del continuo spopolamento che rischia di far scomparire, nei prossimi anni, intere comunità”.” I comuni non hanno certezze circa i propri trasferimenti regionali, -continua Alvano – assistiamo a uno stato di grande incertezza sull’erogazione dei fondi e a un riparto provvisorio che non aiuta la programmazione dell’ente. È necessario migliorare il metodo di confronto fra Enti locali e Regione ed è assolutamente indispensabile armonizzare la legislazione nazionale e quella regionale in maniera stabile e comprensibile – conclude Alvano – in quanto ci ritroviamo spesso a dover applicare norme contraddittorie in tempi incompatibili con la normale gestione amministrativa “.
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Musumeci: “Tutto sulle casse esauste della Regione”
Il presidente della Regione Nello Musumeci, presente oggi all’assemblra straordinaria, commenta così il raggiungimento dell’accordo per la stesura di un piano triennale: “È una buona notizia, ma ci sono tante cose di cui parlare soprattutto con lo Stato, con il quale dobbiamo aprire una vertenza”. Secondo Musumeci inoltre “non è possibile che gli enti locali in Sicilia siano affidati solo solo alle esauste casse della Regione”. Musumeci ricorda infine la situazione di stallo delle ex province in Sicilia, prive di risorse. “Dobbiamo porre fine al prelievo forzoso per le province e per le loro competenze, la riforma fatta nella scorsa legislatura è stata monca e mutilata”
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Orlando: “Basta alla logica dell’emergenza”
L’assemblea straordinaria dei comuni siciliani ha visto anche l’intervento di padre Antonio Garau ispiratore delle “Valigie di cartone” contro l’esodo dei giovani dall’isola e gli interventi dei rappresentanti dei sindacati siciliani. “Questo dimostra che non si è trattato di un incontro di rivendicazione di fondi per i comuni ma di un’iniziativa condivisa e costruttiva per favorire lo sviluppo delle nostre comunità”, ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia. “I sindaci dicono basta all’emergenza affrontata con logiche di emergenza. Lo sviluppo economico dei nostri territori – ha proseguito – è indispensabile per bloccare lo spopolamento in quanto siamo stanchi di raccattare risorse senza un progetto e per fare ciò è necessaria la istituzione di un tavolo Stato-Regione-autonomie locali per avviare una concertazione concreta e un piano di sviluppo locale a lungo termine. Chiediamo, infine, al governo nazionale lo slittamento di un anno del Fondo Crediti di dubbia esigibilita’ per le regioni che vivono un momento di crisi come la Sicilia”.
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Mannino (Cgil): “Un patto istituzionale con le parti sociali”
“Un patto istituzionale con la partecipazione anche delle parti sociali per aiutare i Comuni a uscire dalle secche della crisi, sostenendoli non solo come soggetti erogatori di servizi ma anche come motori dello sviluppo dal basso”: è la richiesta che parte da Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia, intervenuto oggi all’assemblea dell’Anci. Mannino ha anche chiesto “certezze normative, per evitare, ad esempio, conflitti come quello tra norme nazionali e regionali che impediscono ai Comuni la stabilizzazione dei precari”. “I comuni –ha sostenuto- hanno subito tagli in questi anni che ne hanno messo a rischio la tenuta economica e con essa l’occupazione e i servizi alla collettività. Ritengo che invece a essi debba andare il massimo del sostegno, anche sotto il profilo del supporto alla progettazione e dell’assistenza tecnica, che deve venire dalla Regione, e per potere utilizzare i fondi strutturali, affinchè gli innumerevoli strumenti di programmazione negoziata esistenti, a partire dalle Snai, possano dare il massimo dei frutti”.