fbpx

Anziani: sono sempre di più. Palermo e Catania segnano il record per ospizi

Nelle dieci città metropolitane rispetto a 30 anni fa la percentuale di over 65 è passata dal 15,3 al 23,4 per cento. Ma se al Nord sono più presenti gli over 85, in Sicilia la prevalenza è per la fascia degli "anziani giovani" fino ai 74 anni. Eppure Catania e Palermo hanno numeri record per gli ospiti in ospizi e case di riposo. I dati Istat

Quasi un quarto della popolazione delle dieci città metropolitane italiane è composto da persone con più di 65 anni. “Anziani“, ormai solo statisticamente, che rappresentano precisamente il 23,4 per cento della popolazione residente nei territori di Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria e Cagliari, alle quali si aggiungono le tre città metropolitane siciliane, ovvero Catania, Messina e Palermo. Il dato è particolarmente significativo, secondo lo studio effettuato da Istat con dati aggiornati al 1 gennaio 2023, perché evidenzia quanto in questi trent’anni sia cambiata la popolazione italiana: nel 1993, trent’anni fa, la quota di over 65 era solo del 15,3 per cento. E nelle due maggiori città metropolitane siciliane la popolazione anziana ospite in strutture di accoglienza dedicate, come ospizi, case di riposo o istituti ecclesiastici, è da record.

Leggi anche – Ageismo, la paura di apparire vecchi, i filtri sui social e Barbie

La situazione in Sicilia e in Italia

Su 21,3 milioni di italiani che risiedono nelle dieci città metropolitane, poco meno di cinque milioni sono gli over 65. Di questi 270 mila risiedono a Palermo, 231 mila a Catania e 148 mila a Messina. Numeri che, rapportati alla popolazione residente, restituiscono una percentuale del 22,5 per cento di over 65 nel capoluogo siciliano (il 9,1 per cento in più rispetto a 30 anni fa) e del 21,6 per cento sotto l’Etna (8,6 per cento in più rispetto al 1993). Si tratta di valori al di sotto della media nazionale, che invece è superata da Messina, dove la quota di anziani si attesta al 24,8 per cento (erano il 16,7 per cento nel 1993, l’8,1 per cento in meno). A livello nazionale il record spetta a Genova, con il 29,1 per cento di residenti over 65, seguita da Torino (26,3 per cento), Venezia (25,8), e Cagliari (25).

A Messina più anziani lontani dal capoluogo

Istat rileva però anche le differenze territoriali all’interno della stessa città metropolitana. Il comune di Messina presenta il 24,8 per cento di over 65 (54 mila residenti), mentre questa quota aumenta nei Comuni della cosiddetta “prima cintura“, ovvero quelli immediatamente confinanti con il capoluogo, dove la presenza di anziani sale al 25,7 per cento con 6.500 individui. La percentuale scende al 24,9 per cento per i Comuni della “seconda cintura”, ovvero quelli limitrofi alla prima cintura (sono 7.695), mentre per gli altri Comuni il numero sale a 80 mila, e la percentuale si ferma al 24,7 per cento. Quella del maggior numero di residenti, e anziani, residenti nelle aree più lontane dal capoluogo è una “anomalia” condivisa in Italia solo con Reggio Calabria, ed è legata anche alla conformazione del capoluogo messinese, che vede nelle immediate vicinanze del capoluogo piccoli centri poco urbanizzati che hanno impedito lo sviluppo di veri e propri hinterland altamente urbanizzati.

La situazione di Catania e Palermo

A fare da contraltare a Messina, la situazione di Catania. Nella città metropolitana etnea la situazione vede infatti numeri molto più uniformi nella distribuzione della popolazione tra le varie cinture. Nel capoluogo gli over 65 sono al 1 gennaio 2023 erano poco meno di 69 mila (il 23 per cento), quelli residenti nella prima cintura 43 mila (20,3 per cento), nella seconda cintura nuovamente poco meno di 69 mila (20,6 per cento), con altri 50 mila residenti negli altri Comuni più lontani dal capoluogo (22,4 per cento). Palermo presenta uno scenario simile, pur considerando che oltre della metà della popolazione della città metropolitana è residente nel capoluogo. Il Comune di Palermo ospita così oltre 143 mila over 65 (il 22,8 per cento dei residenti), il 24 mila prima cintura (18,3 per cento), 47 mila nella seconda cintura (dove il 21,1 per cento sono anziani) e 55 mila negli altri Comuni (25,9 per cento di popolazione over 65).

Al Sud e in Sicilia più “anziani giovani” che al Nord

Tra i dati Istat emerge però un’altra sostanziale differenza territoriale: l’incidenza sempre più maggiore degli over 85, definiti “grandi anziani”. Si tratta di un dato anch’esso in aumento, precisamente si è passati dall’8,3 per cento degli over 65 nel 1993 al 16 per cento nel 2023. Il “profilo strutturale degli anziani”, evidenzia Istat, mostra una presenza marcatamente più “anziana” nel Centro- nord, con una netta prevalenza degli over 75 (ampiamente sopra il 50 per cento) nelle città metropolitane di Torino e Roma. Di contro, da Napoli in giù si registra la tendenza opposta, con una preponderanza della fascia
più “giovane” (65-74 anni)
, che ha un’incidenza superiore al 50 per cento. La città con gli “anziani più giovani” è proprio Napoli, che super il 54 per cento del totale nella fascia 65-74 anni. Segue Catania, che raggiunge il 53 per cento, e Palermo sopra al 52 per cento. Poco sotto Messina al 51.

Catania e Palermo regine degli ospizi

Nonostante la relativa giovane età, le città metropolitane siciliane hanno però una incidenza più alta di convivenze, ovvero di anziani residenti in ospizi, istituti assistenziali, case di riposo oppure in strutture ecclesiastiche. La media nazionale è di 26,9 convivenze per 10 mila anziani nelle città capoluogo e di 23,7 considerando gli interi territori delle città metropolitane, ma a Catania questo dato raggiunge rispettivamente i 37,8 per 10 mila nel Comune capoluogo e 31,2 per l’intera città metropolitana. Si tratta del valore più alto d’Italia per i capoluoghi, mentre Palermo ottiene il primo posto a livello nazionale considerando l’intera città metropolitana, raggiungendo 32,9 convivenze ogni 10 mila anziani (nel Comune sono 34,6). Fa eccezione invece Messina, dove la media di ospiti in strutture dedicate è molto più bassa della media nazionale, raggiungendo 17,1 ogni 10 mila nell’intero territorio e scendendo a 15,7 nel capoluogo.

- Pubblicità -
Leandro Perrotta
Leandro Perrotta
Catanese, mai lasciata la vista dell'Etna dal 1984. Dal 2006 scrivo della cronaca cittadina. Sono presidente del Comitato Librino attivo, nella città satellite dove sono cresciuto.

DELLO STESSO AUTORE

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Social

24,800FansMi piace
691FollowerSegui
392FollowerSegui
652IscrittiIscriviti
- Pubblicità -

Ultimi Articoli