Primo operatore della grande distribuzione organizzata (Gdo) in Sicilia per numero di occupati, per quota di mercato, per fatturato alle casse, per redditività, 45 milioni di scontrini all’anno, prima azienda d’Italia per Roi (ritorno di investimento) nella Gdo, quasi 7.600 euro di fatturato per metro quadro di superficie di vendita, il 61 per cento in più della media regionale: sono alcuni record conquistati dal gruppo Arena, leader nel settore e terza azienda dell’Isola per fatturato, la prima autenticamente siciliana, dopo la Lukoil (prodotti petroliferi) e la Grimaldi (trasporti). L’amministratore delegato del gruppo, Giovanni Arena, che presiede anche il gruppo di imprese della distribuzione Vegé, ha presentato una ricca testimonianza aziendale agli studenti del corso di Principi di Management, condotto dal prof. Rosario Faraci, del dipartimento di Economia e Impresa dell’Università di Catania. Il ritratto abbraccia cento anni di storia familiare che per quanto solida e profonda, da sola non sarebbe bastata a reggere per un secolo alle intemperie dei mercati. Occorrono anche massicce dosi innovazione, di “unione e sacrificio, professionalità e un’apertura dal punto di vista culturale, per circondarsi di manager capaci che possano dare un valore aggiunto al proprio business”, ha sottolineato Arena.
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Vendite alle casse: raggiunti 1,25 miliardi di euro
Managerialità e digitalizzazione sono parole chiave del gruppo Arena, che oggi ha raggiunto 1,25 miliardi di euro di vendite alle casse e punta ai due miliardi di euro entro il 2030. Forse non pensavano di arrivare a tanto i due fratelli, Gioacchino (scomparso nel 2021) e Cristofero (il padre di Giovanni), quando con la loro “Fratelli Arena Srl”, il 19 gennaio 1922 iniziarono a distribuire acqua Pozzillo, latte Sole e altri prodotti di brand siciliani a Valguarnera Caropepe, in provincia di Enna, con un ingrosso e due piccoli punti vendita, tutto a conduzione familiare, comprese le consegne a domicilio. Nel 1976 aprirono il primo punto vendita Standa, nel 1997 il primo centro commerciale a Enna, ai tempi un’attrazione. Il fatturato raggiunge i 50 miliardi di lire, 27 milioni di euro. Giovanni Arena, da solo, ha le responsabilità dei reparti sviluppo, risorse umane e marketing. Nel 2005 la top location in via D’Annunzio a Catania, nel 2006 un punto vendita nel centro commerciale “I gabbiani” di Giardini Naxos in partnership con Oviesse. Poi l’acquisizione dei punti vendita ex Aligrup, i marchi Decò e Gastronauta, le linee di prodotti premium, la nuova comunicazione del gruppo e i vari concept aziendali: Supermercati Decò, Maxistore Decò, Superstore Decò, Iperstore Decò, Gourmet Decò, Local Decò, SuperConveniente, IperConveniente e NonSoloCash. In 184 punti vendita lavorano oltre 2.500 dipendenti.
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La holding con i patti di famiglia e le quote
Nel 2014 il fatturato ha già raggiunto i 440 milioni di euro. Nasce la holding attraverso i “patti di famiglia”, con donazioni e quote suddivise equamente tra i cinque soci e figli dei fondatori (questi ultimi conservano il diritto di usufrutto). “Siamo azionisti – osserva Arena – ma l’azienda è dei nostri collaboratori, fornitori e banche che ci danno fiducia, del sistema e del territorio. Noi siamo alla guida di questa grande nave. Possiamo esserci se ci sono i consumatori, quindi il cliente dev’essere al centro del nostro business, del nostro lavoro e delle nostre priorità”. Nel 2017 il gruppo si inventa la nuova, ricercata formula del Gourmet Decò nel punto vendita di Catania, subito replicata nel 2018 a Cefalù. Arriva il 2019, anno della svolta con le grandi acquisizioni: 11 punti vendita del gruppo Abate e 42 di Simply. “Abbiamo sempre scelto di acquisire e mantenere non un’intera catena – sottolinea Arena, che dal 2023 è sia direttore generale che ad del gruppo – ma solo i punti vendita complementari al gruppo. Di tutti gli altri, quelli non strategici, anche avendoli acquisiti avevamo già programmato la vendita un minuto dopo. Non bisogna infatti sottovalutare le peculiarità del territorio e anche per quanto riguarda le risorse umane, la scelta di posizionare il nostro nuovo polo logistico e il centro direzionale a Catania, ci ha aiutato ad attrarre maggiormente le professionalità necessarie”.
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Faraci: “Fare grande impresa in Sicilia è possibile”
“Fare grande impresa in Sicilia è possibile – ha osservato Faraci – e il messaggio agli studenti è importante: le nostre aziende non rinunciano a crescere, si professionalizzano, si managerializzano”. Per il docente, gli universitari devono rincorrere due impegni fondamentali: “studiare, naturalmente – prosegue Faraci – e poi acquisire continuamente competenze. Siamo nell’anno europeo delle competenze, da quelle manageriali, al senso civico, a quelle culturali. L’incontro con il gruppo Arena, la più grande azienda siciliana a capitale privato, ha come obiettivo saldare la presenza delle imprese al nostro territorio”. Faraci ha inoltre posto l’accento sulla gestione familiare, che resta la peculiarità di Arena: “La governance di una gestione familiare – ha ricordato il docente – ha dei rischi e tra questi la commistione tra vicende familiari e aziendali. È un fatto fisiologico, per questo serve costruire bene un modello di governance che separi la parte patrimoniale da quella aziendale”. Proprio in questa direzione, Arena sta studiando le soluzioni più adeguate: l’idea è di creare cinque holding di famiglia che controllino la holding aziendale, in modo da mantenere sempre cinque grandi soci e non frammentare la composizione azionaria con l’ingresso delle nuove generazioni.
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Contro il caro-prezzi, “servono misure statali”
Dal punto di vista dei consumatori, non possono che preoccupare gli aumenti dei prodotti e il dito viene puntato inevitabilmente anche verso supermercati e distributori. “Siamo l’ultimo anello della catena – precisa Arena – e subiamo gli aumenti di listino da parte dell’industria di marca, che a sua volta subisce aumenti delle materie prime e del packaging. L’inflazione dell’ultimo biennio, insieme ai costi energetici aumentati, sono esempi sotto gli occhi di tutti. Molte volte – riconosce Arena – si tratta di aumenti non giustificati e noi distributori cerchiamo di calmierarli per evitare di ribaltarli del tutto sui consumatori. Cioè, ce ne facciamo carico in parte, erodendo molte volte una parte del nostro margine. Lo scenario potrà migliorare se il governo introdurrà misure per dare maggiore potere d’acquisto ai consumatori, defiscalizzando una parte di salari e stipendi”, conclude l’ad del gruppo.