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Assessore posta Conte in manette

Un fotomontaggio che raffigura l'arresto del presidente del Consiglio: lo ha postato l'assessore regionale al Turismo Manlio Messina, che si difende: "è solo satira"

Un fotomontaggio che ritrae il presidente del Consiglio Giuseppe Conte arrestato da due carabinieri e, sotto, la scritta “fase 3”. Lo ha postato poche ore fa l’assessore regionale al Turismo Manlio Messina sulla propria pagina Facebook. Un messaggio che subito ha scatenato veementi polemiche tra gli esponenti politici di opposizione, tanto da portare alla rimozione del messaggio da parte del membro della giunta guidata da Nello Musumeci e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia. Che, in una diretta su Facebook, si difende parlando di “satira”.

Il fotomontaggio pubblicato dall’assessore al Turismo Manlio Messina

L’attacco di Fava: “ridicolo e irresponsabile”

La critica più forte viene da Claudio Fava, presidente della commissione Antimafia dell’Assemblea regionale siciliana. “Con la Sicilia in ginocchio, dilettarsi nei fotomontaggi denigratori nei confronti del presidente Conte è già ridicolo. Se a farlo è l’assessore regionale responsabile per uno dei settori più colpiti, quello del Turismo, si tratta di un comportamento irresponsabile” afferma Fava. Secondo il deputato del gruppo misto il comportamento di Messina “indica l’assenza della benché minima cultura istituzionale, soprattutto quando si fa parte di una Giunta che non riesce nemmeno ad organizzare il semplice invio delle domande per la cassa integrazione. L’assessore Messina si ricordi, se ne è capace, di essere alla guida di un comparto che oggi sta soffrendo, con migliaia di posti di lavoro a rischio. Se non ne è capace, è meglio che se ne vada”. Una richiesta di dimissioni viene anche dai deputati regionali del Movimento Cinque stelle. “Definire satira la propria  sconsiderata azione, come ha fatto l’assessore nel tentativo di salvare la poltrona che già comincia a sentir vacillare sotto di sé – continuano i deputati – è la classica pezza peggiore del buco. Un rappresentante del governo regionale, prima che alla casacca del suo partito e agli insegnamenti della sua ispiratrice Meloni, dovrebbe pensare al bene dei siciliani. E a questo punto pensiamo seriamente che il bene dei siciliani sia che lui faccia i bagagli e vada via”, scrivono i deputati M5s all’Ars.

Il messaggio delle ore 18 con cui l’assessore Manlio Messina comunica di aver rimosso tutti i post relativi alla vicenda

La difesa di Messina: “Solo satira, polemiche dei soliti noti”

In un messaggio su Facebook pubblicato dopo la rimozione del post, Messina si difende parlando di “polemiche alzate dai soliti noti per una vignetta ironica. È ovvio che la satira in questo paese, almeno fino a questo momento, è consentita”. Messina ha poi proseguito la sua difesa in una diretta online sempre dalla propria pagina nel Social network, ricordando altri episodi che hanno riguardato uscite pubbliche di politici. Tra questi cita Paola Taverna, esponente dei Cinquestelle e vice presidente del Senato, pubblicando un video di un discorso pubblico. “Non vi è alcuna offesa per nessuno ma un semplice modo per sdrammatizzare le ulteriori condizioni cui ci costringe il governo nazionale. Ma vorrei ricordare cosa diceva il vice presidente del Senato dei Cinque stelle poco tempo fa. E queste si che sono cose di cui doversi vergognare. Non per un post ironico”, ha scritto l’assessore regionale al Turismo. E, al termine della diretta, annuncia: “Parlando di cose serie, il Fondo del turismo è stato incrementato e passa da 50 milioni a 75 milioni”. Intorno alle ore 18 l’assessore Messina ha infine rimosso tutti i post inerenti la vicenda, comunicando di averlo fatto “perché stanno generando una guerra tra fazioni”.

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Business, Lavoro, Ambiente, Legalità e Sicurezza. FocuSicilia ha l'obiettivo di raccontare i numeri dell'isola più grande del Mediterraneo. Valorizzare il meglio e denunciare il peggio, la Sicilia dei successi e degli insuccessi. Un quotidiano che crede nello sviluppo sostenibile di una terra dalle grandi potenzialità, senza nasconderne i problemi.

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