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Beni culturali, per Cobas/Codir “nulla di fatto” sugli arretrati del 2020

Ennesimo incontro con i vertici del Dipartimento della Regione siciliana per le spettanze non ancora saldate del 2020 ai lavoratori dei siti dell'Isola. E l'esito, secondo il sindacato, è negativo

“Al Dipartimento Beni Culturali e dell’Identità Siciliana si è appena concluso l’ennesimo incontro che, di fatto, non ha sostanzialmente fatto emergere alcuna novità rispetto a ciò che già si sapeva. Il vertice dell’Amministrazione, dipartimentale e assessoriale, avrebbe dovuto convincerci della bontà delle proposte e delle azioni messe sul campo, nel corso della settimana appena trascorsa, ma ha, ancora una volta, fallito la sua missione. Non è possibile per l’anno in corso, per mancanza di risorse certe ed esigibili, sottoscrivere un accordo sulle aperture dei siti e che garantisca l’utilizzo del Personale oltre i limiti previsti contrattualmente”. A dichiararlo sono Michele D’Amico responsabile regionale del Cobas/Codir per le politiche dei beni culturali e Simone Romano coordinatore regionale del Cu.Pa.S./Codir (Custodi del Patrimonio Culturale Siciliano), movimento che aderisce al Cobas/Codir.

Resta l’ipotesi del debito fuori bilancio

“Il Dirigente Generale – commentano D’Amico e Romano – ha nuovamente comunicato che, per remunerare le prestazioni rese dai lavoratori nel 2020 in eccedenza al terzo dei festivi, ha già trasmesso al Dipartimento del Bilancio la scheda della partita debitoria utile all’avvio della procedura di riconoscimento del debito fuori bilancio. Contemporaneamente, assistiamo a qualche direttore di parco archeologico, dotato di autonomia finanziaria e di ingenti risorse, che per pagare le prestazioni rese dal proprio Personale nel 2020 in eccedenza al terzo dei festivi, li paga a rate; eppure il Personale ha reso per intero le prestazioni certamente non certamente a spizzichi e bocconi”. “Il Personale – proseguono D’Amico e Romano – ha dimostrato infinita sensibilità e grande senso di responsabilità ma ciò non è bastato, le evidenti criticità manifestate, durante uno degli ultimi incontri dal Dirigente Generale, non solo restano tutte ma appaiono insormontabili in assenza di una norma regionale che giustifichi e che possa tradurre tali azioni nella pratica”.

“Diciamo al personale di non farsi più sfruttare”

“Le buone intenzioni – concludono i due sindacalisti di Cobas/Codir e di Cu.Pa.S./Codir – proposte e rappresentate dal Dirigente Generale, con una comunicazione inviata alle Organizzazioni Sindacali, si scontrano con la mancanza di un supporto legislativo che non è previsto per l’anno in corso, a meno che il Legislatore Regionale non ne approvi una in tempi rapidissimi. Ai nostri iscritti e, in genere, al personale del settore diciamo, per l’ennesima volta, di non farsi sfruttare e di non prestare più alcuna attività lavorativa durante le festività oltre quanto non preveda il contratto di lavoro. È compito della Regione Siciliana, come tra l’altro espressamente prevedono le norme costituzionali, garantire la tutela dei siti non certamente del Personale che ha come riferimento il contratto collettivo regionale di lavoro a loro applicato”.

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Business, Lavoro, Ambiente, Legalità e Sicurezza. FocuSicilia ha l'obiettivo di raccontare i numeri dell'isola più grande del Mediterraneo. Valorizzare il meglio e denunciare il peggio, la Sicilia dei successi e degli insuccessi. Un quotidiano che crede nello sviluppo sostenibile di una terra dalle grandi potenzialità, senza nasconderne i problemi.

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