Sei ettari dedicati alle colture. Alfredo Uccello ha puntato sul biologico con piante officinali e apicoltura. Lo fa dal 2008, ma la burocrazia ha certificato il suo lavoro solo nel 2017. Duecento specie autoctone come il timo capitatus, l’iperico e l’elicriso, da cui si ricavano oli essenziali rivenduti anche in Belgio e Germania. L’imprenditore ha 38 anni, una laurea da tecnico erboristico conseguita a Parma, oltre a un diploma da perito agrario. La sua azienda, “L’essenza degli Iblei“, nasce a Canicattini Bagni nei terreni che furono del nonno, “una piccola realtà a conduzione familiare, con quattro mucche e una produzione necessaria al sostentamento”. Lui l’ha presa in gestione a 26 anni, nel 2008. “La passione per l’agricoltura mi ha riportato qui in Sicilia: non volevo fare il commesso di erboristeria”, racconta.
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Investimenti per una produzione sostenibile
La passione, però, a volte non basta. Servono anche e soprattutto gli investimenti: 400 mila euro per realizzare impianti di irrigazione a goccia, con le risorse idriche che vengono da un sistema per il recupero delle acque piovane, raccolte in un antico pozzo. E poi per l’installazione di pannelli solari termici, che forniscono l’acqua calda sanitaria e per i distillatori. Tecnologie ancora poco diffuse in Sicilia, che gli consentono “di avere una serra autosufficiente dal punto di vista idrico per dieci mesi, e soprattutto acqua calda a 90 gradi da immettere nel distillatore per gli oli essenziali, che lavora a 100. Investimenti che permettono autonomia e risparmi”, spiega Uccello. Il giro d’affari, tuttavia, è ancora quello di una startup: circa 10 mila euro l’anno. “Troppo grandi per vendere al dettaglio, troppo piccoli per fare da grossisti”.
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Fondi europei: attesa e “burocrazia tortuosa”
E di startup, in effetti, si tratta: l’azienda è ufficialmente partita solo nel 2017 “quando ha ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie”. Dal 2008, molti anni sono trascorsi a inseguire le complicazioni burocratiche dei fondi di finanziamento. “Nel 2010 ho inoltrato domanda per accedere ai fondi europei per il primo insediamento, 40 mila euro a fondo perduto. Inoltre il bando, la cui graduatoria è stata pubblicata nel 2011, prevedeva un rimborso del 60 per cento degli investimenti. Ma il saldo è avvenuto solo al 50 per cento nel 2016, dopo un iter tortuoso e complesso”. In totale sono 200 mila euro di contributi su un investimento da 400 mila. Ma Uccello, che oggi è associato a Coldiretti, vede questi passi come necessari. “La mia è una azienda a conduzione familiare, ma con le potenzialità per poter fatturare centinaia di migliaia di euro. Purtroppo per i ritardi burocratici ho perso gli anni del ‘boom’ del settore: se tutto fosse stato pronto cinque o sei anni fa saremmo già a regime. Oggi la previsione è di esserlo entro due o tre anni”. La produzione poi non si ferma alle piante officinali: Uccello nei suoi terreni alleva anche api, producendo un miele millefiori che la scorsa estate ha ricevuto il riconoscimento “Gocce d’Oro” nella manifestazione bolognese “Grandi Mieli d’Italia”. I prodotti secondari come propoli, pappa reale, veleno e cera vengono invece riutilizzati per la produzione erboristica e Uccello prevede che questo settore “sarà il punto di forza dell’azienda nei prossimi anni insieme agli oli essenziali e alle tisane”.
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Obiettivo per il 2021: le grandi fiere
Una realtà già avviata quindi, alla quale serve solo l’ampliamento del mercato. Accanto alle attività divulgative, che svolge con “scuole, enti pubblici e famiglie che desiderano conoscere da vicino questo mondo”, l’obiettivo è quello di portare i propri prodotti direttamente nelle erboristerie e nelle farmacie. “Sto preparando degli espositori, che distribuirò soprattutto in Emilia Romagna, sia per la conoscenza che ho del territorio ma anche perché lì il settore è molto più avanti che in Sicilia”. Il prossimo anno, invece, sarà dedicato alle fiere. “Ci sono molte manifestazioni dedicate al settore, le più importanti sono il Sana di Bologna e B/Open di Verona, ma ci vogliono degli investimenti che, finora, non sono riuscito a sostenere”.
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“Anni di fatica e spalle coperte”
Tra gli obiettivi futuri dell’azienda che ha puntato sul biologico c’è l’incremento delle zone da coltivare per aumentare prodotti erboristici come tinture madri, estratti secchi e molli. Sempre con un occhio alle “piante siciliane da valorizzare, quelle che nessuno, nonostante le grandi qualità, sfrutta”. Il timo capitatus, ad esempio, “è una pianta nostrana con grandi proprietà antisettiche, mentre di solito quello che si trova in erboristeria proviene da molte zone dell’Europa. Anche la salvia o il rosmarino hanno proprietà utili per erboristeria e cosmesi”. Per portare avanti queste produzioni, serviranno però altri anni di fatica, e la passione non basta. “Ai giovani che vogliono fare una scelta come la mia dico spesso: fallo solo se hai le spalle coperte, perché passano molti anni e di ‘treni’ da prendere ce ne sono tanti”, conclude Alfredo Uccello.