Il bonus per l’acquisto di dispositivi di sicurezza consiste in un credito d’imposta del 50 per cento delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2020, con un massimo di 20 mila euro per ciascun beneficiario. Il limite di spesa è stato fissato in 50 milioni di euro. Con la circolare n. 9/E l’Agenzia delle entrate ha fornito i primi chiarimenti in merito alla tipologia di beni interessati dalla misura fiscale introdotta dal decreto liquidità che amplia l’intervento già previsto dal Cura Italia.
Cosa rientra nell’agevolazione
L’agevolazione fiscale è riconosciuta per le spese sostenute nel 2020 per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale: dalle mascherine chirurgiche, Ffp2 e Ffp3 ai guanti dalle visiere di protezione alle tute e ai calzari. Godranno del beneficio, inoltre, le spese sostenute per l’installazione nei luoghi di lavoro di dispositivi di sicurezza idonei a proteggere i lavoratori dall’esposizione accidentale ad agenti biologici o a garantire la distanza di sicurezza interpersonale. È il caso, ad esempio, di pannelli divisori o barriere protettive. Infine rientrano tra gli acquisti idonei all’agevolazione anche i detergenti e i disinfettanti per le mani. Si attende a giorni il decreto ministeriale attuativo con il quale saranno stabiliti i criteri e le modalità di applicazione e fruizione del credito d’imposta.
