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Brucellosi, “crisi drammatica”: allevatori chiedono la nomina di un Commissario

Secondo gli operatori del settore i tentativi di eradicazione della brucellosi "sono falliti esponendo i cittadini a rischi crescenti". Chiesta al Governo la nomina di un commissario

Una piattaforma interregionale degli allevatori meridionali per chiedere al Governo la nomina di un commissario nazionale per risolvere la crisi della Brc e della Tbc, ovvero della brucellosi e della tubercolosi animale. I cui piani di eradicazione, secondo gli operatori del settore, “sono falliti esponendo i cittadini a rischi crescenti. E ricacciando i sistemi di allevamento territoriali ad una crisi drammatica ed al rischio di chiusura”. L’iniziativa è stata presentata ieri, 13 ottobre 2023, presso la Sala Consigliare del Comune di Cesarò, nel messinese. La petizione è rivolta al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro della Salute Orazio Schillaci. Nel testo si mette nero su bianco la necessità “di dare seguito alla nomina del commissario Nazionale per l’eradicazione della BRC e della TBC. In tutte le regioni dove (da trent’anni) i Piani di eradicazione sono falliti“.

“Governo rispetti gli impegni presi”

Gianni Fabbris, portavoce del Coordinamento Unitario in Difesa della Bufala Campana, a nome della Rete Interregionale Salviamo l’Allevamento di Territorio e del Forum per il Piano Partecipato (costituiti presso il Real Sito di Carditello in Provincia di Caserta al termine di forum durati tre mesi), ha illustrato le richieste degli allevatori. “Gli allevatori chiedono al Governo che si dia seguito agli impegni già assunti dalla politica. In conseguenza dell’Ordine del Giorno votato all’unanimità dall’Aula del Senato a Febbraio (su proposta del Presidente della IX Commissione del Senato presso cui è istruita la Commissione di Indagine Conoscitiva sul disastro dei Piani di eradicazione in Campania) da tutti i partiti. Impegni discussi nell’incontro al tavolo del Ministero convocato dal Sottosegretario Gemmato e sollecitati da parlamentari campani eletti nei diversi partiti (FdI, Lega, FI, PD. Verdi Sinistra Italiana, M5S). In particolare chiedono che il Governo, come ha fatto in altre occasioni per esempio nel caso del rischio della Peste Suina, nomini il Commissario Nazionale. Con il Compito di affrontare  i problemi irrisolti da decenni nelle regioni in cui ancora dilagano Brc e Tbc”.

I numeri della patologia in Italia

Durante la conferenza stampa è stato spiegato nel merito quanto già denunciato dagli allevatori nell’invito a seguire l’evento. “Negli ultimi venti anni in tutta Italia si sono aperti 11.734 focolai di Brucellosi. Di questi il 94,57 per cento sono concentrati fra Sicilia (61,47 per cento), Campania (18,34 per cento), Calabria (9,05 per cento) e Puglia (5,71 per cento) con le Regioni limitrofe (Basilicata, Molise, Abruzzo e Lazio) che registrano insieme il 4,89 per cento. Una catastrofe, una vergogna per tutto il Paese che si ritrova ad avere le ultime aree contagiate in Europa. A questo va aggiunto il dato più impressionante: su 11.734 focolai aperti solo nell’1,44 per cento è stato in realtà isolato il batterio della BRC; dato, questo, in linea con quelli acquisiti dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere a seguito di una denuncia di Altragricoltura che ha certificato come alle analisi post mortem solo nell’1,4 per cento degli animali macellati per Brc (ma poi avviati regolarmente al mercato con grande vantaggio della speculazione industriale) è risultato positivo alla malattia“.

“Fin che ci sono Brc e Tbc c’è business”

“Cosa vuol dire? Che la Brc e la Tbc non esistono?”, è la domanda retorica degli organizzatori dell’evento. “No. Purtroppo esistono. Vuol dire, piuttosto, che la mattanza di animali non è finalizzata a risolvere i problemi ma a tenere in piedi un sistema che sta alimentandosi di finanziamenti pubblici garantendo carriere dirigenziali, rendite speculative a molti privati senza scrupoli senza che si risolvano i problemi. Anzi, come abbiamo più volte denunciato, i problemi non si debbono risolvere per il principio per cui ‘fin che ci sono Brc e Tbc c’è Business‘. Un sistema che da decenni non ha mai reso conto dei suoi fallimenti (la Brc e la Tbc si estendono invece che risolversi) e per cui gli allevatori e la società, ormai, reclamano trasparenza e chiarezza e le soluzioni”.

Gli interventi durante la manifestazione

Alla Conferenza stampa sono intervenuti i sindaci di Cesarò (avvocato Katia Ceraldi) e di San Teodoro (Salvatore Agliozzo). I primi cittadini hanno sottolineato l’importanza dell’iniziativa per i territori siciliani come quelli da loro amministrati. Realtà in cui l’allevamento è ancora una parte tanto importante della tenuta economica, sociale, ambientale e culturale delle comunità. Per questo i sindaci hanno offerto il loro sostegno. Sono, anche, intervenuti due componenti del Coordinamento Regionale Siciliano della Rete Salviamo l’Allevamento (l’Avvocato Gabriella Regalbuto e l’Allevatore Sebastiano Lombardo). I due hanno messo in evidenza la condizione specifica della Sicilia, i gravissimi ritardi di un Piano fermo agli anni ’90 che continua a non risolvere i problemi. Inoltre hanno fissato gli obiettivi concreti per l’apertura di una vertenza regionale. Infine è stato annunciato l’impegno del Coordinamento Siciliano a fianco dei loro colleghi delle altre regioni coinvolte.

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Business, Lavoro, Ambiente, Legalità e Sicurezza. FocuSicilia ha l'obiettivo di raccontare i numeri dell'isola più grande del Mediterraneo. Valorizzare il meglio e denunciare il peggio, la Sicilia dei successi e degli insuccessi. Un quotidiano che crede nello sviluppo sostenibile di una terra dalle grandi potenzialità, senza nasconderne i problemi.

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