Due euro al litro per la benzina verde, 1,85 per il gasolio, costo del metano raddoppiato. Gli aumenti dei carburanti degli ultimi giorni non sono una esclusiva siciliana, ma la Regione “a causa della sua insularità, è particolarmente sensibile agli aumenti dei prezzi, che si ripercuotono in tutti i settori”, spiega Alfio La Rosa, presidente regionale di Federconsumatori.
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Il prezzo del pane è già aumentato
In Sicilia, dove secondo i calcoli del governo regionale linsularità costava già nel 2020 6 miliardi l’anno, i beni di consumo fondamentali e quotidiani, come il pane, hanno già risentito dell’aumento dei costi della farina, con il prezzo finale per i consumatori passato da una media di 2 euro a 2,50 euro al chilogrammo a Palermo e Catania, e con dinamiche simili nelle altre province. E con l’aumento dei carburanti la situazione può solo peggiorare. Secondo La Rosa “il rincaro dipende dalla situazione internazionale, conseguenza della crisi Covid, ma è evidente che serve un intervento nazionale sulla tassazione. Su un litro di benzina ad un prezzo di 1,66 euro, le accise pesano 73 centesimi, a cui si aggiunge l’iva calcolata sulle stesse accise e pari a 29 centesimi”, spiega.
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Benzina più cara di almeno 14 centesimi al litro
Un prezzo “equo”, secondo l’Osservatorio nazionale di Federconsumatori, dovrebbe essere “di almeno 14 centesimi al litro inferiore”, continua La Rosa. Un sovrapprezzo che porta un aggravio medio “di 168 euro ad automobilista in un anno”. Ma il problema è per tutta la catena del consumo. Spese più alte per i carburanti significano infatti aumenti finali per i consumatori, data la centralità del settore trasporti su gomma nella distribuzione, pari a circa l’85 per cento del totale, e “una situazione paragonabile a questa, a mia memoria, è stata solo quella della grande crisi energetica del 1976” racconta La Rosa. L’effetto degli aumenti avrà a lungo andare anche conseguenze sull’inflazione, praticamente ferma da un decennio nell’area Euro, e l’unico modo ci di correre ai ripari “è quello di un deciso intervento governativo. Finora questo c’è stato, ma decisamente tiepido”.
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Confedercontribuenti: “8,5 miliardi di impatto”
Sul tema dei rincari dei carburanti è intervenuta anche Confedercontribuenti, che sottolinea come “su un litro di carburante a 1,95 euro, 1,04 sono solo di accise”. Secondo le stime dell’associazione, gli aumenti avranno un impatto complessivo “di almeno 8,5 miliardi sull’economia italiana”, e il presidente nazionale, il catanese Carmelo Finocchiaro, rivolge un appello al governo retto da Mario Draghi. “Deve adoperarsi subito per contenere gli effetti del caro carburanti”. Un invito esteso anche agli altri settori. Gli aumenti esasperati anche nelle “bollette energetiche e di altro ancora, senza che il governo si ponga il problema di ristrutturare radicalmente tutto il meccanismo delle accise- mi lascia estremamente perplesso. Non vorrei, e a pensar male, non si fai mai peccato, che questo ennesimo aumento del carburante, attraverso le accise, possa far recuperare allo Stato tutti i miliardi spesi per i Bonus”, conclude Finocchiaro.