Gravi problemi nelle carceri siciliane. Mancano infermieri e agenti di polizia penitenziaria e i temi della salute mentale e della giusta cura sono sottovalutati “mettendo a dura prova il sistema che non è più in grado di assicurare la tutela per i lavoratori e livelli di assistenza sanitaria adeguata ai detenuti”. Lo sostiene il sindacato Funzione Pubblica (Fp) Cgil Sicilia, che sui temi della salute e della sicurezza negli istituti penitenziari ha tenuto oggi a Catania un convegno. Negli ultimi mesi sono aumentare le aggressioni al personale nelle carceri e i suicidi di detenuti.
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La Sicilia conta oltre 6.200 detenuti, di cui 1.000 stranieri
Secondo il segretario della Fp Cgil Sicilia, Gaetano Agliozzo la sanità penitenziaria “necessita di grande attenzione e di decisioni e azioni da intraprendere in fretta”. Il sindacato chiede quindi protocolli che attivino servizi di salute mentale per i detenuti che presentano disturbi psichici e l’istituzione di osservatori con le organizzazioni sindacali come parte integrante.” Occorrono assunzioni – ha aggiunto Agliozzo- e trattamenti sanitari adeguati”. Oggi la Sicilia conta oltre 6.200 detenuti, di cui 1.000 stranieri, molti i reclusi per mafia e molti i detenuti con problemi psichiatrici. La Fp chiede una riorganizzazione che attraverso nuovo personale e percorsi sanitari adeguati assicuri diritti e sicurezza per gli operatori.