AttraversaTaM di “Un Terrone a Milano” ha riportato a casa negli ultimi quattro anni quasi cinquecento ragazzi meridionali trasferiti a Nord per studio o lavoro. Lo ha fatto gratis e su un bus contro il caro voli. Nessun costo per chi partecipa se non trovare la forza di volontà di percorrere l’Italia da Nord a Sud, attraverso 1.341 km di strada, partendo appunto dal capoluogo lombardo. Quattro anni in cui la situazione dei fuori sede non sembra migliorata. A suggerirlo anche il boom di adesioni anche per il Natale 2023 al progetto realizzato dall’influencer Stefano Maiolica. Nato come forma di protesta contro i costi sproporzionato dei viaggi, nel 2023 ha superato il record di duemila richieste per avere un posto a bordo.
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Milano – Catania a 610 euro con la compagnia di bandiera
I voli verso la Sicilia continuano a costare molto. Lo scorso anno un biglietto Roma – Palermo aveva prezzi paragonabili alla stessa tratta per New York, circa 600 euro. Prenotando a oltre un mese dalle Feste lo stesso viaggio nei giorni vicini a Natale con rientro subito dopo Capodanno, il costo del Roma-Palermo è già di 400 euro andata e ritorno con Ryanair. Stessa compagnia e stesso prezzo da Milano per Catania. Partire dalla Lombardia (nel caso, l’aeroporto Orio al Serio di Bergamo) verso Palermo con Aeroitalia nelle stesso periodo costa circa 450 euro. Più salata la proposta di Ita Airways, che propone biglietti andata ritorno da Milano (Linate) verso Catania a oltre 600 euro. A pesare sui conti dei siciliani che vogliono rientrare per le festività natalizie pesa, anche, l’aumento generale del costo della vita. L’inflazione sta attaccando i risparmi delle famiglie e dei singoli. Chi non potrà prenotare un mese prima pagherà sempre prezzi più alti per i last minute. Per questo l’opportunità data dal bus solidate di “Un Terrone a Milano” contro il caro voli ha attirato l’attenzione anche di chi finora era riuscito a viaggiare in autonomia, cioè le famiglie giovani e con figli.
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Per la prima volta sul pullman anche famiglie con bambini
Il “prezzo del rientro” è stato un tema caldo per i fuori sede per studio o lavoro. Maiolica spiega però che proprio per il caro voli iniziano ad arrivare richieste da lavoratori giovani e famiglie giovani che chiedono di salire sul bus. Quest’ultime soprattutto con bambini piccoli. “Gli studenti soffrono, ma meno. Fin quando studiano hanno il supporto della famiglia, di genitori che cercano in ogni modo di dare una mano. Al contrario i giovani lavoratori, faccio l’esempio degli insegnanti precari, che prendono una miseria di stipendio, pagano l’affitto a Milano e possono partire solo in “date calde” per motivi di lavoro, hanno sicuramente bisogno di supporto. Ultimamente, poi, ho ascoltato la storia di una famiglia siciliana che avrebbe dovuto spendere 1.200 euro per tornare a casa in quattro. Una cifra incredibile per portare i figli dai nonni. Quest’anno è diventato impossibile non fare salire anche loro sul bus”. A candidature chiuse verranno scelti i 160 che torneranno a casa con AttraversaTaM. “Stiamo leggendo le risposte di chi ha compilato il nostro questionario. Domandiamo e scegliamo in base alla destinazione indicata, le storie, domandiamo se la persona sarebbe scesa a casa comunque anche senza il nostro aiuto. Non chiediamo certamente l’Isee. Cerchiamo di capire i bisogni. Riportiamo a casa 160 persone. Non sono tante, ma è il segnale che si può agire se si vuole”.
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Il fuori sede è una condizione ancora senza tutela politica
Il progetto del bus solidale è iniziato nel 2019 e in quattro anni, al netto del periodo Covid-19, ha visto aumentare le richieste di anno in anno. “Il 2023 stato un record. Non era mai successo che tutte le regioni del Sud Italia abbiano chiesto di partecipare ad AttraversaTaM, compresa la Basilicata che prima mancava. Per questo abbiamo aggiunto un pullman. Per scelta il bus solidare non è agganciato ad alcun canale politico, fatto salvo il contatto con il deputato Ars di Sud chiama Nord, Ismaele La Vardera, e un vecchio incontro con il sindaco di Milano, Beppe Sala. “È successo prima del Covid-19, a lui ho portato il cosiddetto “pacco da giù” per parlare un po’ di come vivono i fuori sede. Sala ha poco da riflettere sul problema del caro voli, a cui dovrebbero interessarsi invece i governi delle regioni del Sud. In Sicilia sono a stretto contatto con Ismaele La Vardera che tutti gli anni mi aiuta a promuovere l’iniziativa, però a livello di cariche più alte non ho mai avuto riscontro”. La Sicilia ha introdotto proprio in questi giorni sconti per i viaggiatori, ma non per gli studenti. “Ci sono piccole realtà che si interessano a noi, domandano cosa possono fare per aiutarci, soprattutto in Calabria e in Sicilia qualcosa in provincia di Messina, ma a livello concreto non c’è grande movimento. Il primo anno di attività, la politica sia di destra che di sinistra si era interessa, poi ho capito che forse era meglio tenerli fuori”.