Diminuiscono i valori di mercato e aumentano le compravendite di abitazioni nelle località vacanziere secondo i dati dell’Osservatorio nazionale immobiliare turistico 2019 di Fimaa-Confcommercio (Federazione italiana mediatori agenti d’affari) con la collaborazione della società di studi economici Nomisma. Analizzato l’andamento del mercato italiano 2019, per compravendite e locazioni a fini turistici, di 205 località di mare e 112 di montagna e lago. Nel 2018 si registra un incremento maggiore di compravendite rispetto alla variazione registrata nel 2017 (+3,5 per cento nel 2017 e +6,1 per cento nel 2018). Un dato legato, nella maggior parte delle regioni, a una diminuzione annuale dei prezzi tra l’1,5 per cento e il 2,5 per cento. Dati in progressivo calo dal 2014. In Sicilia il prezzo delle case per vacanza ha avuto una inflessione minore attestandosi a un -1 per cento, meno della media nazionale pari a -1,8 per cento. In generale, un’abitazione turistica in Italia costa 2.134 euro al metro quadro commerciale, ma se l’isola di Capri guida la classifica con quotazioni sul mercato top (immobili di qualità e nuovi) che arrivano fino a 12.700 euro al metro quadro, Serra San Bruno in provincia di Vibo Valentia e Portorosa, nel messinese, la chiudono con valori minimi delle abitazioni periferiche usate nell’ordine dei 400 euro al metro quadro.
Taormina la più costosa per compravendita
Guardando la classifica delle zone marittime siciliane analizzate, ovvero delle sette province bagnate dal mare, la messinese Taormina si conferma la zona più costosa dove comprare una casa. I prezzi vanno da un minimo di mille e quattro cento euro al metro quadro per immobili usati e periferici, a un massimo di quattro mila e cento euro al metro quadro per case nuove. Al secondo posto in classifica troviamo il quartiere di Mondello, a Palermo, e Marina di Ragusa. In entrambi i casi le case nuove costano, al metro quadro, fino a tre mila trecento euro. La situazione cambia guardando i dati delle case usate. A Marina di Ragusa si nota una certa differenza tra gli edifici centrali e periferici tanto che si passa da un minimo di mille e cento a un massimo di due mila e quattro cento euro al metro quadro in centro a un minimo di novecento a un massimo di mille e cento euro al metro quadro in periferia. Più costante invece la quotazione degli immobili “vecchi” nella zona balneare tra le più amate dai palermitani. Quasi nessuna differenza tra i prezzi delle case in centro o in periferia. La quotazione massima è in entrambi i casi di mille e settecento euro, mentre quella minima si differenzia di sole cento euro (mille e cento euro in periferia e mille e duecento nelle zone centrali). Chiude la classifica Eraclea Minoa, in provincia di Agrigento. Qui le case top, ovvero gli immobili nuovi o di qualità, costano tra gli ottocento e i mille e cento euro, mentre quelli periferici da seicento a novecento euro al metro quadro.
Milazzo la più cara per gli affitti
Il comparto degli affitti ha avuto maggiore stabilità in termini di valori nel corso del 2018. Il dato medio italiano evidenzia un +1,3 per cento su base annua. Il canone settimanale ordinario per l’appartamento più richiesto (con 4 posti letto, cucina, bagno e spese incluse) è di 400 euro per il mese di giugno, 570 euro per luglio e 730 euro per agosto. In genere sono affittate da famiglie numerose con 4 o più componenti. La località siciliana in cui il canone è più caro, in tutti e tre i mesi di riferimento, è Milazzo. Si va da un minino di 360 euro a settimana a giugno a un massimo di duemila euro ad agosto. Segue Marina di Ragusa dove per un affitto con 4 posti letto e spese incluse, si paga da un minimo di 440 euro a settimana a giugno, a un massimo di mille e trecento euro ad agosto. La località marittima siciliana in cui costa meno affittare una casa è Agrigento. Qui si paga un minimo di 220 euro a settimana a giugno e un massimo di 550 euro ad agosto.