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Catania, chirurgia cardiaca da record. Tamburino: “Operato e dimesso in 6 ore”

L'equipe del professor Corrado Tamburino al Policlinico universitario di Catania ha effettuato nei giorni scorsi un intervento di sostituzione della valvola aortica in tempi record: l'intervento si è concluso alle 10, alle 16 il paziente, ultrasettantenne, è stato dimesso. "La media di degenza di solito è di cinque giorni", spiega il cardiologo

Operato al cuore e dimesso in sei ore. Un intervento chirurgico senza precedenti in Italia, soprattutto per quanto riguarda i tempi di degenza del paziente in ospedale. Nel reparto di Cardiologia del Policlinico universitario di Catania, l’equipe guidata dal professor Corrado Tamburino ha effettuato pochi giorni fa su un cittadino ultrasettantenne della provincia di Messina un intervento di sostituzione della valvola aortica. Il degente è entrato in sala operatoria alle 8 in punto. Alle 10 l’operazione si è conclusa felicemente. Alle 16 dello stesso giorno è stato dimesso per tornarsene con le proprie gambe a casa, come dichiara lo stesso professor Tamburino in un video con accanto il paziente che è già alzato e sembra perfettamente ripresosi.

Benefici per il paziente, risparmio per la Sanità

“Si tratta del primo caso del genere – commenta lo stesso professore – di paziente dimesso in giornata. Questo episodio deve essere letto come di buono auspicio per tutti quei pazienti che possono essere dimessi precocemente nella stessa giornata dell’operazione con benefici sia psicologici che di risparmio per la Sanità pubblica“. Anche perché in Sicilia di casi simili ce ne sono circa 20 mila.

“La media di degenza è di cinque giorni”

Il cardiologo catanese di fama internazionale, ha aggiunto che un caso di tale precocità nelle dimissioni è raro in Italia. “Di solito – ha aggiunto – nei centri della penisola la media di degenza in ospedale per questo genere di patologie è di cinque giorni. Il mio staff invece ritiene possibile accorciare queste tempistiche che riteniamo senza motivo”. “In effetti – ha aggiunto il direttore della Cardiologia del Policlinico – la media del mio reparto per questo genere di interventi oscillava sino a poco tempo fa in due giorni di degenza, la più bassa in Italia. Adesso, con l’ausilio della tecnologia e dell’alta professionalità dello staff medico infermieristico ci stiamo spingendo verso le dimissioni in giornata del paziente, dopo esserci ovviamente sincerati che i parametri del soggetto si sono perfettamente ristabiliti”.

A casa, il monitoraggio lo farà il medico di famiglia

“Una volta arrivato nella propria abitazione il paziente passa sotto la cura e la valutazione del medico di famiglia o del proprio cardiologo che monitoreranno il suo stato di salute e si terranno in contatto col nostro reparto per ogni eventuale intervento”. La sostituzione della valvola aortica è diventato ormai un intervento di routine per i centri specializzati di Cardiologia in tutta la penisola e, tra questi, in quello del prof. Tamburino è tra i migliori di tutta la penisola in particolare come numero assoluto di interventi di questo genere.

In Sicilia 20 mila pazienti con stessa patologia

Ma c’è ancora tanto da fare in materia di prevenzione, soprattutto in Sicilia dove le cure e i controlli preventivi peccano. “Purtroppo – aggiunge il professore – si tratta di una patologie cardiaca che se non monitorata per tempo può essere mortale nel volgere di pochi anni. In Sicilia ci sono oltre 20 mila pazienti affetti dal cattivo funzionamento della valvola aortica che non vengono né diagnosticati, né curati”.

Il nodo dei costi e dei monitoraggi sul territorio

“Oltre che un problema di costi –  aggiunge Tamburino – esiste un problema culturale da superare. Molte persone non sanno di avere questa malattia che spesso può  essere asintomatica e che colpisce principalmente soggetti in età già anziana. Secondo studi è appurato ormai che in Italia il 4 per cento degli over 75 ha questa patologia. Quindi facendo un calcolo sugli oltre 530 mila residenti siciliani sopra i 75 anni, si arriva ai circa 20 mila ammalati di questa patologia che, se non asintomatica,  si può presentare con affaticamento, dolore al petto e svenimento. Chi ha questa malattia ha un rischio di morte a cinque anni molto più elevato delle persone normali”.
“Per questo – ha concluso il professore – è fondamentale la prevenzione. Il malfunzionamento della valvola aortica è una malattia progressiva.  Si peggiora col passare degli anni. Invece basta fare un ecocardiogramma per scoprire la patologia e cominciare da subito le cure e gli interventi necessari”.  

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Giuseppe Bonaccorsi
Giuseppe Bonaccorsi
Giornalista professionista con un passato di redattore esperto per molti decenni al quotidiano "La Siclia". Ha collaborato attivamente con diverse testate regionali e nazionali e per anni con l'agenzia stampa "Quotidiani associati". Attualmente collaboratore di diverse testate giornalistiche nazionali e regionali e in particolare de "Il dubbio", il "Fatto quotidiano" e "Domani".

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