Sulla lotta agli incendi la Regione siciliana accelera, nominando i commissari ad acta per il censimento dei terreni percorsi da incendi e di aggiornamento annuale del catasto delle aree bruciate. L’assessore regionale delle Autonomie locali, Andrea Messina, ha nominato i commissari che sostituiranno le 147 amministrazioni comunali siciliane che non hanno effettuato il censimento previsto dalla legge. Il Decreto 357 del 9 agosto 2023, precisano dalla Regione, arriva dopo numerosi solleciti nei confronti degli enti locali. La decisione stata assunta a seguito della richiesta da parte del comando del Corpo forestale della Regione Siciliana. I commissari fanno parte dell’ufficio ispettivo del dipartimento delle Autonomie locali.
Le norme sul catasto degli incendi
“Un atto dovuto”, dice l’assessore Messina, “ma che assume ancora maggior valore in una stagione che ha visto la nostra Isola vittima di numerosi attacchi al patrimonio boschivo e all’ecosistema. I territori bruciati a opera di piromani e incendiari continuano a mostrare la gravità della situazione e il rischio per ampie aree del nostro patrimonio naturale. Nessuno immagini di poter speculare sulle ferite della Sicilia“. A livello nazionale, il catasto dei soprassuoli percorsi dal fuoco è stato introdotto dalla legge numero 353 del 2000. Essa ha lo scopo di preservare da speculazioni i terreni colpiti da incendi, applicando specifici vincoli ambientali e urbanistici. Il censimento e l’aggiornamento del catasto sono compiti dei Comuni. Le Regioni hanno potere sostitutivo nel caso in cui l’obbligo non venga rispettato.
La posizione degli ambientalisti
A esprimere soddisfazione per il commissariamento delle 147 amministrazioni è Legambiente Sicilia. L’associazione ricorda “di avere richiesto questo provvedimento con un documento dello scorso primo agosto, inviato a tutti gli enti competenti”. Per gli ambientalisti si tratta “della prima applicazione delle nuove norme nazionali (Decreto legge 120/2021) e regionali (Legge regionale 13/2022) emanate dopo gli incendi disastrosi del 2021“. Al contempo, prosegue l’associazione ambientalista, “non può non colpire la gravità delle inadempienze per numero complessivo di comuni. Ma anche per il coinvolgimento di alcuni comuni storicamente interessati da incendi estesi, distruttivi, ripetuti in territori di grande interesse ambientale e paesaggistico”.
Potenziare i Vigili del fuoco
“Si disvela così anche quella sorta di ipocrisia che da sempre caratterizza questo fenomeno. E che vede molti soggetti non compiere gli atti di competenza”, conclude Legambiente, ricordando come il prossimo obiettivo debba essere “il potenziamento dei Vigili del Fuoco in Sicilia, come peraltro preannunciato ieri a Palermo dal Sottosegretario all’Interno Prisco“. Ma anche “l’ampliamento della presenza a livello territoriale dei Carabinieri per la Tutela Forestale“.