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C’è posta per te: in arrivo 55mila lettere dal Fisco

In tema di lotta all'evasione, grazie alla fatturazione elettronica, il fisco riesce a scovare gli inadempienti

Dopo la consultazione dei dati derivati dall’emissione di fattura elettronica, l’Agenzia delle Entrate ha spedito 55mila lettere ai contribuenti che non hanno regolarizzato la propria posizione Iva nei tempi stabiliti, specificando anche i criteri coi quali aziende, professionisti e lavoratori autonomi possono mettersi in regola.

Chi sono i destinatari

Le lettere del Fisco saranno rivolte a imprese, professionisti e autonomi che hanno emesso fattura elettronica senza poi presentare la comunicazione della liquidazione periodica dell’Iva per il primo e il secondo trimestre del 2019. Quindi tendenzialmente senza versare l’imposta. L’obiettivo previsto è quello di recuperare 1,5 miliardi di euro per le casse dello Stato. Attraverso la lettera, l’Agenzia dell’Entrate invita i contribuenti a presentare la comunicazione della liquidazione entro il 30 aprile prossimo, termine previsto per la dichiarazione annuale, pagando le sanzioni previste per l’omesso invio e l’Iva dovuta con sanzioni e interesse.

Sconti a chi si ravvede prima

Il vantaggio per il contribuente che aderisce alla “compliance” con il Fisco (ovvero, l’adempimento spontaneo del contribuente) è quello di ricevere uno sconto sulla multa applicata che sarà tanto maggiore quanto prima ci si attiva nell’adempimento, secondo le regole del ravvedimento operoso. Per il momento il Fisco si è limitato a riscontrare se la comunicazione di liquidazione è stata trasmessa o no. Il grosso dei contribuenti – il 98 per cento, secondo quanto riporta l’Agenzia nella sua stessa lettera – l’ha comunicata. Ma in una fase successiva ci si concentrerà anche su chi l’ha comunicata, per verificarne la coerenza rispetto ai dati inseriti nelle fatture. Secondo le stime dell’Agenzia delle Entrate, entro fine anno, si potrebbero spedire fino un milione e 800 mila lettere per chiedere la regolazione delle somme dovute dai contribuenti. Da gennaio 2020 la stretta sarà maggiore perché arriveranno per tutti anche i dati di scontrini e ricevute telematiche.

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