Cgil Cisl e Uil di Caltanissetta chiedono di inserire i comuni interni della provincia all’interno della Strategia nazionale delle aree interne (Snai). La richiesta è stata inviata oggi con destinatari i due esponenti nisseni del governo nazionale, ovvero il ministro al Sud Giuseppe Provenzano, e il viceministro alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, oltre che al governo regionale, al prefetto e ai sindaci della provincia. Secondo i sindacati la strategia Snai si sposerebbe bene con le esigenze di un territorio colpito in modo massiccio dallo spopolamento, in quanto “nasce per essere un modello di programmazione dal basso, di efficienza e coerenza nella spesa del fondi dell’Unione europea e si pone, altresì, il duplice obiettivo di adeguare la quantità e qualità dei servizi di istruzione, salute, mobilità (cittadinanza) e di promuovere progetti di sviluppo che valorizzino il patrimonio naturale e culturale di queste aree, puntando anche su filiere produttive locali (mercato)”, si legge nella lettera.
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La lettera prosegue spiegando come sia “auspicabile superare l’interesse locale e cooperare in progetti di sviluppo sovracomunale attraverso la gestione associata di funzioni e servizi, creando un’ associazione dei comuni che aderisca alle aree interne, così come è stato fatto in altre regioni italiane, e che possa diventare un punto qualificante della strategia, in modo da avere un diverso assetto dei servizi comunali e creare le condizioni di una migliore efficienza del servizio”. Ad oggi, le aree ed i relativi comuni selezionati per far parte della Strategia Aree Interne in Sicilia sono cinque, Calatino, Madonie, Nebrodi, Simeto Etna, Terre Sicane. “Ma all’interno delle cinque aree individuate – spiegano Cgil Cisl e Uil – non rientra nessun comune della provincia di Caltanissetta e il fatto è paradossale considerati i dati dello spopolamento continuo e della marginalità che attanaglia questi comuni”.
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Le organizzazioni spiegano come la richiesta parta dalla considerazione che nella Finanziaria 2020 tra i finanziamenti previsti rientrano anche le somme (200 milioni) per ampliare la Strategia nazionale per le aree interne con nuove aree. E per questo motivo chiedono “di definire un incontro assieme alle organizzazioni sindacali, al ministro per il Sud e la coesione territoriale, al viceministro delle infrastrutture e dei trasporti, e della deputazione nazionale e regionale, per cercare di programmare una bozza di strategia che possa utilizzare al massimo le risorse del FESR messe a disposizione per i territori non ancora facenti parte della Strategia nazionale al fine di rilanciare la crescita ed eviatre lo spopolamento delle aree interne”.