Emergenza lavoro, ma anche lavoro dall’emergenza (in questo caso sanitaria). La prima società in Sicilia per numero di dipendenti (3 mila e 177) è una delle partecipate della Regione, la Seus che si occupa del servizio di ambulanze. Ma sono pubbliche anche la quarta (Rap, Risorse Ambiente Palermo), la quinta (Sas, acronimo di Servizi ausiliari Sicilia), la sesta (Amat Palermo) e la settima (Re.se.t., Rete servizi territoriali Palermo), con rispettivamente 1.848, 1.808, 1.537 e 1.433 dipendenti. Tra le prime 500 imprese che presentano i propri bilanci in Sicilia, secondo la lista elaborata dall’economista Marco Romano dell’Università di Catania, il “peso” del pubblico vale un quarto del totale, con circa ventimila dipendenti di società a partecipazione regionale o delle tre città metropolitane a fronte degli 83 mila in totale.
La carta d’identità dei super datori pubblici
Il primo datore di lavoro siciliano, Seus (acronimo di Sicilia emergenze urgenza sanitaria), è una società consortile per azioni a totale partecipazione della Regione siciliana nata nel 2010 dopo la riforma del servizio 118 nazionale. Si trova al 44esimo posto regionale nella classifica per ricavi (111 milioni nel 2018, con un utile di 56 mila euro). Entro il prossimo 30 giugno, per rispondere alla crisi di bilancio segnalata dalla Corte dei Conti, dovrà tagliare il cinque per cento dei costi e diventare un’agenzia. Un destino in comune con Sas, anche questa una società consortile per azioni (Scpa) gestita dalla Regione, e quinta in classifica per dipendenti ma 92esima per ricavi (63 milioni con utile zero). La società, fondata nel 1997 attingendo al bacino dei dipendenti regionali, fornisce servizi di varia natura in house alla Regione, dalle manutenzioni alla vigilanza, ed è destinata, secondo l’ultimo documento di economia e finanza, a fondersi con Resas, altra società regionale che si occupa di gestione del personale, che impiega a sua volta circa 300 persone.
Leggi anche – Sicilia, la (s)Fortune 500: tanti supermercati, poche industrie
Tre ex municipalizzate nella top ten
Nella top ten, inoltre, ci sono tre società ex “municipalizzate” del capoluogo. Due di queste, Risorse ambiente Palermo (Rap) e Amat sono spa, controllate dal comune di Palermo. La prima è nata nel 2013 e si occupa della gestione dei rifiuti nel capoluogo (sua la discarica di Bellolampo), con un bilancio da 124 milioni (37esima nella classifica regionale) e perdite nel 2018 per 12 milioni. Amat è invece la società pubblica di trasporti di Palermo. Il bilancio 2018 era in perdita per 50 milioni, a fronte di 75 milioni di ricavi (76esima società). Rete servizi territoriali Palermo, meglio nota come Reset, è invece una società consortile per azioni, nata nel 2014 e anch’essa controllata dal comune. Come per Sas per la Regione, anche Reset si occupa di servizi in house per l’amministrazione comunale. L’ultimo bilancio mostra un utile netto di 6 mila euro, a fronte di 36 milioni di ricavi (182esima in classifica).
Datori privati? Il primo è Grimaldi
Nella top ten dei datori di lavoro siciliani ci sono solo cinque società private. Dopo Seus c’è Grimaldi Euromed spa, compagnia di navigazione che impiega duemila e 60 addetti. La società è anche la seconda regionale per ricavi, con oltre un miliardo e 300 milioni nel 2018. Segue la catanese Sielte, ottava nella classifica dei ricavi con 412 milioni. Nella produzione di apparecchiature per le telecomunicazioni impiega mille e 927 persone. Altra società privata è Eurospin Sicilia, terza nell’isola per ricavi con oltre 600 milioni di euro, ma ottava per dipendenti con 428 impiegati. Subito dopo un’altra compagnia collegata alla Grimaldi, Grandi Navi Veloci, con 1.338 dipendenti e ricavi per 358 milioni. Chiude la classifica Ksm spa, colosso palermitano della vigilanza privata fondato nel 1969 da Rosario Basile. Con 1.241 dipendenti è la decima società in Sicilia, ma per ricavi (45 milioni di euro al bilancio 2018) è solo 128esima. Ksm ha 200 dipendenti in più di Isab Priolo: la prima azienda per ricavi (con oltre 5 miliardi) si ferma a mille dipendenti.