Oltre duemila e trecento domande presentate per la cassa integrazione in deroga al 29 aprile. Lo comunica la Regione siciliana sul proprio sito. In bella mostra all’interno di una scarna pagina dedicata, messa su dall’assessorato al Lavoro guidato da Antonio Scavone, uno sconfinato elenco di file pdf, senza intestazioni ma solo con dei numeri progressivi dei decreti. All’interno dei file, in chiaro, vi sono nomi e matricola Inps delle varie aziende per le quali la cassa è stata approvata: sono i documenti ufficiali che serviranno a Inps per approvare i decreti.
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La promessa, mancata, delle 2500 pratiche al giorno
Una volta ricevuto l’ok da Inps, i consulenti dovranno recuperare i decreti dalla pagina pubblica sul sito della Regione per completare la procedura con l’invio degli Iban dei lavoratori con l’ormai famigerato modello Sr41. Il problema sono però i numeri di Inps: degli oltre duemila e trecento decreti emanati dalla Regione, Inps dichiara di averne ricevuti al 28 aprile poco più della metà alla stessa data, ovvero 945 su 1842. Per l’istituto di previdenza inoltre le domande decretate in Sicilia sono 1175, inferiori anche ai 1400 “primi decreti” annunciati pubblicamente dall’assessore Antonio Scavone per il 22 aprile, ai quali dovevano seguire “fra duemila e duemilacinquecento al giorno” fino al completamento dell’invio di tutte le oltre 40 mila pratiche.
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Pratiche, solo una in pagamento su centoventi a Catania
Un ritardo cronico, ampiamente previsto dai consulenti del lavoro nelle scorse settimane. La Sicilia è la Regione più in ritardo con la procedura d’invio, iniziata un giorno dopo la Lombardia: nella Regione simbolo dell’emergenza Covid le domande inviate, secondo i dati pubblicati da Inps sono oltre quattromila. La soluzione trovata dall’assessorato al Lavoro è l’avvio di una turnazione con straordinari per i lavoratori del dipartimento al Lavoro che si occupano della cassa in deroga. Centoquaranta impiegati smistati “negli uffici regionali del Lavoro” che dovranno iniziare le turnazioni da lunedì 4 maggio. Nel frattempo molto in ritardo sono anche le procedure di pagamento per le poche pratiche autorizzate per il pagamento a quota 76 secondo i dati ufficiali al 28 aprile, per un totale di 178 lavoratori. Secondo fonti sindacali il numero degli effettivi bonifici è però decisamente più basso: nella provincia di Catania al 30 aprile su 123 domande approvate solo 1 sarebbe in pagamento.