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Confartigianato Sicilia: le materie prime costano alle imprese 460 milioni in più

Nel 2021 stimato un aumento del 22 per cento. Il presidente dell'associazione, Giuseppe Pezzati: "Situazione grave e paradossale, proprio mentre si cerca di riagganciare la ripresa"

Circa 460 milioni di euro di costi in più a carico delle medie e piccole imprese siciliane. È la sintesi del report di Confartigianato Sicilia che fotografa la situazione dei prezzi delle materie prime nell’isola. L’aumento del costo desta sempre più preoccupazione per la tenuta della capacità competitiva delle nostre imprese già largamente colpite dalla crisi legata alla pandemia. Tutto ciò avviene in un contesto in cui si registra ad aprile 2021 un significativo rincaro dei prezzi delle materie non energetiche (più 33,4 per cento) e di quelle non alimentari (più 51,4 per cento); a marzo 2021 crescono del 65,7 per cento su base annua i prezzi dei metalli di base; sale l’attenzione anche per le commodities (materie prime, ndr) energetiche, i cui prezzi a marzo 2021 sfiorano il raddoppio (più 93,6 per cento); e si alzano le tensioni sui prezzi delle importazioni di minerali non metalliferi (da settembre 2020 a gennaio 2021 i valori medi unitari salgono del 50,4 per cento).

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L’impatto sulle imprese

Conseguentemente si rileva l’aumento delle attese sui prezzi delle imprese manifatturiere e l’estensione dello shock sulle commodities – innescato nel comparto dei metalli – che si sta estendendo ad altri settori manifatturieri e all’edilizia. Il saldo delle attese sui prezzi registra i valori più alti per metallurgia con un valore di 48,3 e legno con 47,4; un saldo elevato anche per gomma e materie plastiche con 34,2, mobili con 32,9 autoveicoli, con 29,2 e prodotti in metallo con 26,9 e apparecchiature elettriche con 25,7. Nel complesso del comparto delle costruzioni e dei sette settori manifatturieri sotto stress sul lato dei prezzi – metallurgia, legno gomma e materie plastiche, mobili, autoveicoli e prodotti in metallo e apparecchiature elettriche – operano in Sicilia 31 mila micro e piccole imprese che danno lavoro a 74 mila addetti. All’interno di questo perimetro predomina l’artigianato: le 18 mila imprese artigiane, con 38 mila addetti che rappresentano il 44,7 per cento dell’occupazione dei settori in esame.

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Acquisti per due miliardi

Nel perimetro settoriale individuato, maggiormente soggetto al rialzo dei costi delle commodities, le medie e piccole imprese siciliane generano acquisti di materie prime per due miliardi di euro. In un’analisi controfattuale Confartigianato Sicilia ipotizza in uno scenario base un aumento del 17,4 per cento in media annuale dei prezzi degli input produttivi, da cui consegue un maggiore costo di materie prime per le imprese fino a cinquanta addetti dei settori interessati pari a 354 milioni di euro. In uno scenario più severo, con aumenti che progrediscono anche nella seconda metà dell’anno, generando un aumento dei costi del 27,7 per cento, si stimano maggiori costi annui per 564 milioni di euro. Nella media tra i due scenari, un aumento dei costi di acquisto delle materie prime del 22,6 per cento si associa a maggiori costi annui per le 31 mila medie e piccole imprese pari a 459 milioni di euro.

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“Rischi per la ripresa”

“L’impennata dei costi delle materie prime può provocare un effetto dirompente sui costi sopportati dalle piccole imprese manifatturiere per l’acquisto di beni necessari alla produzione. Il rincaro delle materie prime, parliamo di ben 459 milioni di costi in più in Sicilia, comporta per i nostri artigiani e i nostri piccoli imprenditori”, dice Giuseppe Pezzati, presidente regionale di Confartigianato Sicilia, “il rischio di comprimere i margini di guadagno o addirittura il timore di rinunciare a lavorare. Stiamo vivendo una situazione grave e paradossale, proprio mentre si cerca di riagganciare la ripresa, dopo il crollo dei ricavi dello scorso anno, gli artigiani devono fare i conti con materie prime carissime e introvabili, esaurimento delle scorte e tempi di consegna lunghissimi. La nostra confederazione, nelle scorse settimane, ha chiesto l’intervento del governo centrale, sollecitando la messa in campo degli strumenti che possano rimettere in equilibrio domanda e offerta, nel rispetto della concorrenza e delle norme che ne regolano le restrizioni”.

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Redazione
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Business, Lavoro, Ambiente, Legalità e Sicurezza. FocuSicilia ha l'obiettivo di raccontare i numeri dell'isola più grande del Mediterraneo. Valorizzare il meglio e denunciare il peggio, la Sicilia dei successi e degli insuccessi. Un quotidiano che crede nello sviluppo sostenibile di una terra dalle grandi potenzialità, senza nasconderne i problemi.

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