La Pfizer sospende le attività produttive per una settimana: niente operai e funzionamento degli impianti a basso regime. Alla StMicroelectronic si continua invece a lavorare sebbene si chiede l’intervento del prefetto perché venga verificata e garantita la massima tutela dei lavoratori. Lo comunicano i sindacati dopo avere incontrato i vertici aziendali.
Pfizer conta un morto, chiude
Sono sempre più preoccupati i lavoratori di due delle più grandi aziende in Sicilia: Pfizer e StMicroelectronics. Aumenta la paura di contagio da Covid-19. Si conta un morto tra gli 800 dipendenti dell’azienda farmaceutica. Tra i lavoratori della multinazionale della microelettronica ci sono due casi positivi e quattro dipendenti, che hanno avuto contatti con l’ultimo riscontrato, sono in quarantena cautelativa. Non sembrano essere state sufficienti le sanificazioni e le misure di prevenzione, tutt’ora in corso. Motivi che hanno portato prima alla convocazione di una videoconferenza con Prefettura, Inps, Azienda sanitaria provinciale e parti sociali, poi a un ulteriore incontro telematico tra Confindustria, vertici di Pfizer e sindacati e alla fine a decidere per la sospensione delle attività in Pfizer. Una soluzione che soddisfa il segretario provinciale della Ugl chimici Carmelo Giuffrida. Da una parte perché “ricalca il nostro pensiero volto in primis alla tutela dei lavoratori”. Dall’altra perché è “a salvaguardia della continuità produttiva dato che lo stabilimento di Catania deve completare commesse per farmaci salvavita”.
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StMicroeletcronics in attività
Un po’ diversa è la situazione in St. Se infatti Pfizer rientra tra quelle essenziali e quindi non deve chiudere secondo l’ultimo decreto del presidente del Consiglio, non è così per la multinazionale della microelettronica. Il prefetto, però, può decidere di fare proseguire l’attività in funzione del fatto che operano a ciclo continuo e rivestono importanza strategica per l’economia della nazione. Allo stesso modo può interrompere l’attività se non vengono rispettati i requisiti di sicurezza. E proprio al prefetto Claudio Sammartino si rivolgono i sindacati per un intervento. Per Angelo Mazzeo di Ugl “chiudere tutto vorrebbe significare un vero e proprio potenziale disastro finanziario per un’azienda sana che, in questa fase, come tutte è in difficoltà” e quindi chiede di “cercare di elevare al 100 per cento lo smart working e ridurre al necessario il personale operante nella catena produttiva”. Anche Saro Pappalardo di Fismic interviene in merito chiedendo all’azienda “un atto di forte responsabilità”. Chiede quindi “di fermarsi per salvaguardare la salute di tutte le lavoratrici e dei lavoratori”. Al contempo chiede l’intervento del prefetto per “tutte le azioni necessarie a garantire la massima tutela delle lavoratrici e dei lavoratori della StMicroelectronics di Catania”.