Il coronavirus, o meglio, la psicosi da covid-19 comincia a mietere le sue vittime. È il sistema economico italiano a pagarne le conseguenze più grosse e anche in Sicilia si inizia a sentirne i colpi. Confesercenti parla di quasi 4 miliardi di euro di consumi in meno in tutta Italia e di un rischio chiusura per circa 15 mila piccole imprese in tutti i settori. L’impatto sull’occupazione “potrebbe superare i 60 mila posti di lavoro”. Peggio va nel settore turismo che registra dati in negativo del 40 per cento in tutto il territorio. Per la Sicilia, in pochi giorni, si riscontra un abbattimento nelle prenotazioni alberghiere dell’80 per cento. E con la scoperta odierna del primo caso di contagio nell’isola, di una donna bergamasca in vacanza a Palermo, cresce ancora la paura peggiorando la situazione.
Stagione primaverile saltata
Tra annullamento delle gite e di alcuni grandi eventi “come il Mandorlo in fiore o il Festival internazionale del folklore, ma anche tanti eventi privati, la stagione del turismo primaverile è ormai compromessa” secondo Confesercenti Sicilia. L’effetto psicosi ha avuto il suo impatto, ma in un periodo dell’anno di bassa stagione, sono soprattutto i grandi gruppi che fanno la differenza per il turismo in Sicilia. “Senza gite e grandi eventi non rimane molto. Gli individuali vengono soprattutto da aprile in poi”, afferma Vittorio Messina. Secondo il rappresentante di Confesercenti, l’allarme per le strutture turistiche siciliane è scattato sabato, quando si è avuta contezza dei contagi in Lombardia e Veneto, ovvero dei primi contagi accertati del virus in Italia. In pochi giorni dunque tutto è cambiato, anche i numeri turistici che fino a quel momento, come dice il vice presidente di Federalberghi siciliana, Nicola Farruggio “erano in media per la stagione, con una bassa presenza tra il 30 e il 40 per cento”.
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Rinviare la prenotazione
Il danno per gli imprenditori siciliani potrebbe essere in aumento nelle prossime ore. Da Confesercenti si dicono convinti che la bolla-paura si sgonfierà presto e rimarranno i danni da contare, “soprattutto per le piccole e medie imprese”. “Certo l’arrivo del virus in Sicilia non aiuta”, aggiunge Messina. Per cercare di non perdere del tutto i clienti e soprattutto le caparre versate o i pagamenti anticipati, dato che si tratta di cancellazioni di “forza maggiore”, Federalberghi, con una nota diffusa a tutti gli associati, ha anche deciso di proporre lo spostamento della prenotazione in altri periodi. Occorrerà capire se è fattibile, in particolare per le gite. Al momento sono sospese fino al 14 marzo.
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Preoccupati per l’alta stagione imminente
La preoccupazione maggiore è per i mesi a venire, quelli dell’alta stagione e dei maggiori introiti. Un cruccio anche alla luce del fatto che il turismo è uno dei pochi settori con segno positivo negli ultimi anni. “Siamo preoccupati per quello che può rimbalzare all’estero. Non è una peste e l’Italia tutta e la Sicilia in particolare non se lo può permettere”, dice Farruggio. Il danno economico c’è, seppure si sta ancora monitorando l’evolversi della situazione. Anche per questo Confesercenti chiede “attenzione da parte della politica in forma di aiuto per il settore turistico alberghiero”. Per gli stagionali ad esempio, non è ancora chiaro se ci saranno slittamenti nei tempi per la chiusura in considerazione di un’apertura posticipata.
Nessun allarme contagio
Nonostante le notizie di diffusione, comunque limitata e circoscritta, sia da parte di Vittorio Messina che di Farruggio l’invito è quello di non lasciarsi prendere dalla psicosi. “La gestione mediatica è più grave dello stesso virus”, dichiara Farruggio. Specifica dunque che “gli alberghi sono tra le strutture più sicure perché continuamente sottoposte a sanificazione e controlli”. E ancora. “Non c’è nessun motivo di allarmarsi, le strutture sono aperte e pronte ad accogliere, come sempre”. Farruggio auspica dunque una comunicazione più ponderata “perché la situazione non degeneri”. Gli albergatori, dal canto loro, stanno cercando di diffondere positività accogliendo gli ospiti senza mascherine o guanti. “Anzi – sottolinea Farruggio – offriamo loro tutte le informazioni perché in caso di necessità sappiamo come muoversi. Ricordo comunque che è un’influenza e che come tale va affrontata”.