La pandemia ha creato problemi alla società e alle aziende, ma ci sono casi in cui durante il lockdown sono nate idee e nuove iniziative industriali in grado di bilanciare i danni e mantenere l’occupazione. Uno di questi casi è quella della Distilleria dell’Etna di Santa Venerina, meglio conosciuta come distilleria Russo, dal nome della famiglia che da oltre 150 anni la gestisce. Santa Venerina, sul versante est del vulcano, è un paese piccolo ma con una lunga storia nel campo della produzione di liquori e distillati. Qui, a partire dall’800, sono nate tante realtà industriali legate alla produzione e trasformazione di alcol sotto varie forme. Oggi i marchi esistono ancora, ma molte aziende si sono riconvertite alla commercializzazione di prodotti che dimostrano di avere un florido mercato, come grappe, “amari” e altre tipologie di liquori. Quasi tutte invece hanno disattivato gli impianti di distillazione.
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Alcol puro come disinfettante per gli ospedali
A resistere fino a oggi con la produzione di alcol e distillati è stata proprio la distilleria Russo, fondata nel 1870. Nello stabilimento c’è ancora, ed è in funzione, un alambicco imponente, alto 36 metri: un vero e proprio elemento di archeologia industriale pienamente operativo. Quella dei Russo è una delle pochissime distillerie ancora in funzione in Sicilia e proprio per questo motivo, nei mesi più cupi della pandemia da Covid, è stata contattata dalla Protezione civile. Era la primavera del 2020. In quel periodo, come tutti ricordiamo, c’era una drammatica carenza di disinfettanti, era impossibile anche trovare un flacone di alcol in un supermercato. La richiesta era di riconvertire la produzione in modo da produrre alcol puro da girare all’Università di Catania per la trasformazione in disinfettante da fornire a strutture sanitarie. Guarda il video
Riduzione dei consumi per la pandemia
La vicenda e la nascita di un nuovo ramo d’azienda la racconta a FocuSicilia Anna Maugeri Russo, direttore vendite e moglie di uno dei componenti della famiglia che ancora oggi porta avanti la distilleria. “Abbiamo sentito una responsabilità morale ed etica e abbiamo subito aderito alla richiesta di aiutare la nostra regione”, dice Anna Russo. Il progetto, racconta, è andato avanti da febbraio a fine maggio e la fornitura era notevole “circa ottomila litri di alcol puro a settimana”. Finito il progetto, l’azienda si è trovata di fronte alla crisi che ha investito il mondo della ristorazione, con consumi di liquori drasticamente diminuiti a causa della chiusura del canale cosiddetto HoReCa (Hotel, ristoranti e catering) e la necessità di ridurre le spese riducendo il personale.
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Nasce l’igienizzante “alimentare”
“Invece ho pensato di dare una risposta utile all’azienda e anche ai consumatori, evitando di mettere ragazzi in cassa integrazione. L’idea, pensando ai miei figli, è stata quella di continuare a produrre alcol puro e realizzare una linea di prodotti igienizzanti assolutamente naturali, senza chimica, innocui anche per i bambini”, spiega Anna Russo. “Insomma una vera rivoluzione. In questo modo abbiamo evitato del tutto prodotti chimici e prodotto igienizzanti che possono venire a contatto anche con utensili, stoviglie e altri oggetti magari utilizzati da bambini molto piccoli nelle scuole e negli asili”. È nato così Prontigen, “non igienizzante chimico ma igienizzante alimentare”.
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Sponsor di iniziative sociali e culturali
Un prodotto, dice Anna Russo, che rappresenta anche l’impegno dell’azienda per le iniziative sociali e culturali che nascono nel territorio: “Per questo sponsorizziamo gli eventi in Sicilia, e con questo spirito di servizio aiutiamo la Caritas con donazioni e restituiamo una quota del prezzo di acquisto ai Comuni per finanziare progetti di utilità sociale”. Maugeri Russo rivendica questa filosofia aziendale: “L’imprenditore deve essere vicino al territorio e dare servizi utili”. All’approccio sociale si affianca quello industriale: “Abbiamo fatto una rivoluzione. Per la prima volta una azienda food entra in un mercato non food. Oggi questa linea di prodotti è strutturata, e l’azienda complessivamente sta crescendo”.
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Azienda aperta al territorio
Tanti i progetti per l’espansione dell’azienda, che oggi impiega circa 20 addetti con un fatturato intorno ai cinque milioni di euro. Agli igienizzanti per frutta, pavimenti, mani, multisuperfice e filtri climatizzatori presto, annuncia Anna Russo, si aggiungeranno le salviette imbevute e i contenitori saranno in plastica riciclata al 100 per cento. Inoltre l’azienda si aprirà al territorio con la realizzazione di una “fabbrica didattica” destinata alle visite dei ragazzi delle scuole.