Decreto crescita, la detassazione degli utili reinvestiti

Nel pacchetto di misure fiscali per le imprese arriva la riduzione progressiva dell’imposta pagata sugli utili reinvestiti. Secondo quanto è stato definito con il Decreto crescita, la cosiddetta mini-Ires passa dal 24 per cento al 20 per cento a partire dal 2023.

L’incentivo opera attraverso un percorso di avvicinamento all’aliquota a regime: sarà al 22,5 per cento per l’anno di imposta 2019, al 21,5 per cento nel 2020, al 21 per cento per il 2021, al 20,5 per cento per il 2022 e al 20 per cento dal 2023 in poi.

La norma definitiva prevede che, per gli intermediari finanziari, l’attuale addizionale sia ulteriormente incrementata in misura pari alla riduzione prevista. In questo modo viene lasciata invariata l’imposizione del settore bancario. In questa versione, l’incentivo opera esclusivamente sull’accantonamento di utili di esercizio a riserva, diversa da quelle di utili non disponibili. Inoltre il decreto prevede che le stesse disposizioni previste per i soggetti Ires si applichino anche agli imprenditori individuali e alle società di persone commerciali in regime di contabilità ordinaria.

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