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Demur, robotica made in Sicilia. “L’Industria accetti l’evoluzione”

L'azienda è stata inserita da Enel tra i cento esempi virtuosi di imprese italiane del settore. Partire è stato "difficile", racconta l'ad Carlo Depu. Non solo per la mancanza di risorse

Si occupa di automazione e robotica, collabora con una società giapponese ed è stata inserita da Enel tra i cento esempi virtuosi di aziende Made in Italy del settore. Tutto con le radici a Savoca, un paesino di neanche 2 mila abitanti in provincia di Messina. Demur è un’impresa fondata all’inizio del 2012. Ha dovuto affrontare la scarsità dei capitali, ma il suo amministratore delegato, Carlo Depu, è convinto che quello economico non sia il solo ostacolo. Ce n’è un altro: la mentalità di alcuni imprenditori che “non accettano l’evoluzione”.

“Manca la fiducia nei giovani imprenditori”

Dopo 12 anni a lavorare nel settore oftalmmico, racconta Depu, “ho seguito la mia vera passione, che è sempre stata quella di costruire macchine industriali robotizzate”. L’azienda sviluppa diverse tecnologie: dalla scheda elettronica alle parti meccaniche fino agli organi di presa per i robot. Cominciare non è stato semplice: “Avviare un business nella nostra terra, ma in generale nel nostro Paese, è molto complicato. L’ostacolo principale è quello economico. Nessuna banca oggi dà fiducia e investe nelle nuove imprese, rallentando così la crescita dei giovani imprenditori”. Nonostante le difficoltà, Demur è riuscita ad emergere. Oggi dà lavoro a quattro dipendenti, con un fatturato superiore al milione l’anno. Ha installato circa cinquanta macchine e nei piani futuri c’è la volontà di arrivare anche all’estero, ma senza fretta: “Un passo per volta, per ora nel campo della robotica vogliamo restare in Italia, dove c’è tanto da fare.”

Il robot Spartacus e l’alleanza giapponese

Il prodotto principale di Demur è Spartacus, un robot che sostituisce l’uomo nella manipolazione di cassette di frutta, un’operazione altamente usurante per il lavoratore. Una soluzione che punta a migliorare le condizioni del prodotto ma anche dei dipendenti. L’intento non è quello di ridurre il personale, ma, spiega Depu, “aumentare la produzione e ridurre i tempi, in modo da mantenere il prodotto ad uno stato di conservazione ideale”. Lo sviluppo del progetto nasce da una collaborazione con un colosso giapponese della robotica, Fanuc. La partnership è nata quasi per caso, nel 2016: “Abbiamo subito stretto un forte legame con tutto il team della divisione robotica e oggi mettiamo insieme tutte le nostre competenze per arrivare a soluzioni ottimali”.

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Verso la pasticceria 4.0

Dopo il settore ortofrutticolo, la tecnologia Demur potrebbe sbarcare presto anche nel mondo della pasticceria: “I nostri grandi pasticceri ormai immersi in un business globalizzato non riescono più a soddisfare le richieste di mercato. Per questo motivo ci stiamo impegnando nella progettazione di nuove macchine che siano di supporto ai nostri pasticceri per incrementare la produttività senza alterare la qualità del prodotto”. L’automazione non si limita all’industria. Anche le pasticcerie artigianali, afferma l’Ad, “oggi necessita di un controllo di processo e con i nuovi sistemi informatizzati l’imprenditore ha i mezzi per poter valutare in modo semplice ed istantaneo il rendimento della produzione oltre a ridurre i fermi macchina grazie ai nuovi sistemi di diagnostica preventiva.” L’obiettivo, sottolinea Depu, è quello di produrre macchine molto piccole, flessibili, efficienti ma soprattutto economicamente sostenibili anche per le piccole imprese. Ne è un esempio la nuova cella con Robot Fanuc e tecnologia ultrasonica per il taglio di torte, biscotti e altri tipi di dolci. Questo robot importa la ricetta del lavoro da realizzare. riconosce l’oggetto sul nastro trasportatore grazie a un sistema di visione artificiale e utilizza un algoritmo per eseguire il taglio.

Se l’industria non accetta l’evoluzione

Il settore dell’agroindustria ha grosse potenzialità, che al momento non vengono sfruttate a pieno. Secondo Depu le cause non sono da cercare tanto nelle questioni legate a fondi e infrastrutture bensì nella mentalità di alcuni imprenditori: “Abbiamo delle grandi realtà economiche in questo settore. Alcune sono pronte ma altre non riescono ancora ad accettare l’evoluzione”. Eppure oggi lo Stato sostiene le imprese con gli incentivi fiscali dell’Industria 4.0, che rendono più vantaggioso il rapporto tra beneficio e investimento. Nonostante le difficoltà, però, Depu ha un messaggio per i giovani: “Lancio un appello a tutti i ragazzi. Provateci, perché anche con le sole proprie forze è possibile emergere”.

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Marco Carlino
Marco Carlino
29 anni. Laureato in Comunicazione. Scrivo di consumi e innovazione.

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