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Diabete, Sicilia da record. Si oscilla tra cure innovative e lunghe liste d’attesa

Il sistema sanitario regionale non ha risorse sufficienti e le liste d'attesa continuano a essere troppo lunghe. Quando il sistema sanitario pubblico risponde lo fa bene. Affrontare in queste condizioni il diabete, che in Sicilia tocca percentuali da record, diventa una sfida difficile. Le valutazioni degli esperti e delle associazioni del settore

In Sicilia c’è un problema di diabete. Non solo di tipo 1, cioè il diabete tipicamente associato ai bambini, ma anche di tipo 2, legato a obesità, alimentazione e stile di vita. La sanità regionale fa del proprio meglio, ma i problemi ci sono, “dalla mancanza di risorse alle liste d’attesa”. A spiegarlo a FocuSicilia, in occasione della giornata mondiale del diabete, è Vincenzo Provenzano, direttore del Centro di diabetologia di Partinico, nel palermitano. “Purtroppo la Sicilia, insieme alla Campania, mostra un’alta prevalenza di persone con diabete mellito di tipo 2, intorno al sette per cento della popolazione, che tocca punte del 20 per cento nelle persone sopra i 65 anni“. Nemmeno i più piccoli sono al sicuro. “L’Isola ha un alto numero di bambini di con diabete, non solo diabete mellito di tipo 1 ma anche di tipo 2, cioè un diabete obeso. Il trend è in salita, come in tutto il mondo, perché legato all’obesità, che anche in Sicilia è da record”, aggiunge Provenzano.

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Piano terapeutico siciliano nel cassetto

La giornata mondiale del diabete si celebra il 14 ottobre nell’anniversario della nascita di Frederick Grant Banting, scopritore nel 1921 dell’insulina. Più di cento anni dopo, la battaglia contro la malattia è tutt’altro che vinta. Sul fronte della prevenzione e della divulgazione, secondo Provenzano, non si fa abbastanza. “Nonostante la Sicilia sia stata la prima regione italiana a promulgare nel 2018 il Pdta, Percorso diagnostico terapeutico assistenziale per il diabete, questo piano è rimasto nel cassetto. Anche sulla gestione integrata tra ospedali e territorio, che punta in particolare sulla prevenzione, si fa purtroppo molto poco”. Un vero e proprio paradosso, visto che l’Isola è stata in grado di raggiungere picchi di eccellenza. “Nell’ambito della terapia per il diabete di tipo 1, secondo alcune ricerche di organismi specializzati, siamo una delle regioni con la più alta percentuale di cure innovative ad alta tecnologia“, sottolinea Provenzano.

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La “rivoluzione” della legge 130/2023

A proposito di innovazione, secondo il direttore l’Italia ha fatto un grosso passo avanti con l’approvazione della Legge 130/2023, che prevede la realizzazione di un “Programma di screening nazionale per diabete di tipo 1 e celiachia“. Un tracciamento le cui conseguenze potrebbero essere importanti. “La nostra è la prima nazione europea che investe sulla prevenzione del diabete mellito di tipo 1 nei bambini. Da alcuni anni, infatti, è stata scoperta una cura a base di anticorpi monoclonali, che esiste già negli Stati Uniti e arriverà prossimamente in Italia”. Una sorta di “rivoluzione” farmacologica. “Questa legge permetterà di evitare che un giovane diventi per tutta la vita diabetico o celiaco, altra patologia che può avere conseguenze gravi“. Il farmaco è già disponibile nel prontuario americano, e permetterà di debellare il diabete di tipo 1. “La legge è stata finanziata con quattro milioni l’anno, ma al momento lo screening non è ancora partito“.

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Diabete, nuovi farmaci troppo costosi

In termini di costi, spiega Provenzano, “il diabete copre circa il 10 per cento della spesa sanitaria globale, tra costi diretti e indiretti”. Le risorse a disposizione della Regione siciliana “sono limitate”, ammette l’esperto. A ciò si aggiunge il problema delle liste d’attesa. “Per una malattia cronica come il diabete, che richiede controlli continui come le malattie oncologiche, si tratta di una situazione molto grave”. Il problema, sottolinea l’esperto, è stato aggravato dal Covid, che ha congestionato le strutture sanitarie. “Nonostante gli sforzi fatti, al momento le liste d’attesa sono troppo lunghe e molta gente deve ricorrere ai privati”. Quando c’è posto, secondo Provenzano, la sanità pubblica riesce a fornire cure adeguate. Un problema riguarda i farmaci innovativi e salvavita, che non sono inseriti nei Lea, Livelli essenziali di assistenza, e di conseguenza costano troppo. “È il caso dei farmaci antiobesità, che servirebbero a limitare non solo il diabete ma anche altre patologie, oncologiche e cardiovascolari”, fa notare il direttore.

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L’iniziativa sul diabete giovanile a Catania

In occasione della giornata mondiale del diabete sono state celebrate diverse iniziative. Tra le altre, quella organizzata il 13 novembre a Catania da Agd, Coordinamento delle Associazioni di aiuto a Bambini e Giovani con Diabete. “L’incontro è stato importante sia sul fronte della sensibilizzazione che della prevenzione”, spiega il presidente Fabio Badalà. “Abbiamo proiettato un film sul team Novo Nordisk, la prima squadra di ciclismo agonistico composta interamente da atleti con diabete di tipo 1″. Per il presidente si tratta di una storia “impensabile fino a qualche anno fa“, a dimostrazione di come il diabete “si può affrontare, con la ricerca e con la prevenzione”. Proprio su ricerca e prevenzione punta la tavola rotonda organizzata da Agd a margine della proiezione. “Per la prima volta siamo riusciti a mettere allo stesso tavolo tutti gli attori coinvolti nella lotta al diabete, endocrinologi, farmacologi, dirigenti sanitari e associazioni“, rivendica Badalà.

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Valerio Musumeci
Valerio Musumeci
Valerio Musumeci, giornalista e autore. Nel 2015 ha esordito con il pamphlet storico-politico "Cornutissima semmai. Controcanto della Sicilia buttanissima", Circolo Poudhron, con prefazione della scrittrice Vania Lucia Gaito, inserito nella bibliografia del laboratorio “Paesaggi delle mafie” dell'Università degli Studi di Catania. Nel 2017, per lo stesso editore, ha curato un saggio sul berlusconismo all'interno del volume "L'Italia tradita. Storia del Belpaese dal miracolo al declino", con prefazione dell'economista Nino Galloni. Nel 2021 ha pubblicato il suo primo romanzo, "Agata rubata", Bonfirraro Editore.

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