Quasi uno studente su otto non può seguire le lezioni da remoto. Sono dati raccolti da Flc Cgil di Catania, che ha effettuato un monitoraggio nelle scuole della provincia somministrando un questionario al fine di costruire la mappatura delle attività di didattica a distanza (DaD) nel periodo di emergenza da Covid-19. Il questionario è stato compilato a cura delle Rsu e dei delegati scolastici; dai dati ricevuti è possibile ricavare un campione su 42 scuole catanesi che rappresenta il 23,33 per cento delle istituzioni scolastiche di ogni ordine presenti in tutta la provincia. E i numeri rivelano che circa l’88% degli alunni ha potuto seguire le lezioni, mentre quasi l’11,9 per cento non ha tratto giovamento dalla didattica a distanza in quanto sfornito o carente di pc e tablet, nonché di collegamento a Internet.
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La didattica a distanza non presente nel Ccnl
Il questionario ha affrontato anche aspetti relativi al lavoro. Su presunte interferenze o esasperazioni da parte dei dirigenti scolastici (tra queste, l’ imposizione di orari o di rendicontazioni troppo rigide) l’analisi del campione segnala che queste si sarebbero evidenziate solo nel 9,52 per cento dei casi, mentre per il restante 90,47 per cento , le interferenze e le pressioni sarebbero state poche o nulle, oppure limitate ad aspetti più organizzativi. Altra questione, già evidenziata dalla Flc Cgil, è legata alla mancanza della “didattica a distanza” (DaD) all’interno del contratto dei docenti e a regole chiare nel suo espletamento, dettate recentemente dalle circolari ministeriali in ragione dell’emergenza. Partendo dall’orario di lavoro che subisce, appunto con l’attuale emergenza, una deregulation nell’attuazione della DaD, facendo emergere chiaramente che sia gli insegnanti, quanto gli alunni, impiegano più tempo e svolgono in orari meno classificati le proprie attività. Si è persa la regolamentazione del tempo usato per la didattica: in pratica, “si è passati dal classico orario delle attività didattiche ad un continuum di operosità senza precedenti e senza pause regolamentate”.
Cgil chiede investimenti sull’edilizia scolastica
“Oggi, alla luce della previsione che questa modalità sarà adottata quasi sicuramente fino alla fine dell’anno, – commentano in una nota congiunta il segretario della Camera del lavoro, Giacomo Rota, la segretaria confederale Rosaria Leonardi, il segretario generale della Flc Cgil, Tino Renda, e la dirigente Antonella Distefano della Flc – è necessario ritornare sulla necessità del recupero delle lacune e delle disparità che si sono inevitabilmente generate. Pensiamo dunque che occorra un fortissimo investimento nell’edilizia scolastica pubblica che permetta fin da subito di poter disporre a settembre di strutture che garantiscano salute, didattica e la piena realizzazione del distanziamento sociale per il contenimento del coronavirus, che deve essere misurato in base all’età degli alunni e alle necessità didattiche. Per tali ragioni, pur apprezzando la decisione del Ministero che l’8 aprile ha annunciato la riconferma per lo stesso organico (diritto e fatto) per l’anno scolastico 2020/2021, sarà necessario prevedere anche nel nostro territorio, il potenziamento degli organici dei docenti, sia sui posti comuni, sia su quelli di sostegno, con una diminuzione del numero degli alunni per classe. Oggi se abbiamo una certezza – concludono Rota, Leonardi, Renda e Distefano- è che niente sarà più come prima e che pertanto anche a Catania bisogna lavorare in anticipo e con lungimiranza, evitando le gravi ripercussioni che si potrebbero verificare, per garantire il diritto allo studio e la sicurezza dei docenti e di tutto il personale scolastico, nonché la libertà d’insegnamento ancora garantita dalla nostra Costituzione”.