Come per i ristoranti, anche per gli stabilimenti balneari le linee guida concordate tra Stato e Regioni sono meno severe rispetto a quelle di Inail e Iss. Oltre a “predisporre una adeguata informazione” e “rendere disponibili prodotti igienizzanti”, ecco quali sono le norme che i gestori dovranno rispettare.
Entrata e uscita
Gli spazi devono essere “riorganizzare” per “garantire l’accesso allo stabilimento in modo ordinato, al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno un metro di separazione”. Le misura dettagliate da Inail e Iss, diventano quindi molto meno vincolanti. Restano i percorsi separati per l’entrata e per l’uscita, ma solo “se possibile”.
Dieci metri quadri per ombrellone
Aveva fatto molto discutere l’ampia distanza prevista dall’Inail: cinque metri tra le file di ombrelloni e 4,5 metri tra ombrelloni della stessa fila. Adesso la distanza da garantire è di dieci metri quadrati per ogni ombrellone, “indipendentemente dalla modalità di allestimento della spiaggia”. A spanne, vuol dire uno spazio poco superiore ai tre metri per tre. Quindi un nel risparmio. Tra le attrezzature di spiaggia (lettini, sedie a sdraio) deve esserci comunque una distanza di almeno un metro e mezzo.
Prenotazioni e pulizia
L’accesso su prenotazione deve essere “privilegiato” (quindi non è obbligatorio). Lo stesso indirizzo vale anche per le spiagge libere, la cui gestione va però inquadrata in modo più dettagliato, con ampia autonomia a livello locale. I gestori devono mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni. “Potrà” (quindi non dovrà) essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura oltre i 37,5 gradi. La postazione dedicata alla cassa “può essere dotata di barriere fisiche”. In alternativa il personale deve indossare la mascherina. Pulizia e disinfezioni delle aree comuni devono essere “frequenti”. Non c’è quindi una cadenza definita. Le attrezzature vanno disinfettati “ad ogni cambio di persona o nucleo famigliare” e in ogni caso a fine giornata.
Spiagge libere
Per quanto riguarda le spiagge libere, deve essere assicurato un metro di distanza tra le persone e dovrebbe esserci un addetto alla sorveglianza. Lo spazio tra gli ombrelloni è uguale a quello degli stabilimenti: dieci metri quadrati. Non è esclusa la possibilità di utilizzare ingressi contingentati e prenotazioni.
Sport e distanza in acqua
“È da vietare la pratica di attività ludico-sportive di gruppo che possono dar luogo ad assembramenti”. Gli sport individuali che si svolgono abitualmente in spiaggia (come i racchettoni) o in acqua (nuoto, surf, windsurf, kitesurf) possono essere praticati, “nel rispetto delle misure di distanziamento interpersonale”. Un metro, quindi, anche in acqua.