I commercialisti siciliani guardano con perplessità alla legge di Stabilità regionale. In particolare riguardo l’articolo 5 della finanziaria approvata dalla giunta regionale il 10 aprile scorso e, nello specifico, la parte in cui si parla di poter utilizzare i fondi Poc e di altri piani che non abbiano “atti giuridicamente vincolanti”. La preoccupazione è che resterebbero non finanziate tutte le misure che non sono giunte a decretazione, anche se con graduatorie approvate e pubblicate. Questo determinerebbe un grave nocumento proprio verso quei soggetti che hanno e continuano a manifestare volontà ad investire. La riflessione è emersa nel corso di un incontro in videoconferenza con il vicepresidente della Regione siciliana, Gaetano Armao, che si è dichiarato disponibile a recepire le istanze dei professionisti dell’Isola. I commercialisti siciliani sono stati a confronto con l’assessore regionale all’Economia per discutere di bilancio, ma anche delle misure urgenti in favore delle imprese siciliane, in evidente difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria in corso, e delle aziende che hanno investito in Sicilia. A rappresentare i commercialisti, che oggi in Sicilia sono ottomila e 600, il coordinatore regionale degli ordini dei commercialisti, Maurizio Attinelli, coadiuvato da una serie di esperti in Finanza agevolata, coordinati dalla consigliera dell’ordine di Palermo Loredana Bruno, in rappresentanza di quei professionisti che oggi rappresentano il trade union fra chi vuole investire nel territorio e le Istituzioni.
“Modificare la legge escludendo graduatorie già pubblicate”
“Riteniamo – ha dichiarato Attinelli – sia indispensabile modificare, ove possibile, l’articolo 5 escludendo dallo storno tutti i fondi derivanti da graduatorie già pubblicate dai dipartimenti competenti e che le risorse non siano già state impegnate da bandi o avvisi emanati dagli assessorati della Regione Sicilia, i cui termini di presentazione sono già conclusi ed è altresì intercorso il periodo di durata del processo di valutazione delle domande così come individuato dagli avvisi stessi. In questo modo possiamo evitare tantissimi contenziosi e dare seguito ad investimenti programmati”. Per i professionisti, inoltre, è indispensabile implementare le risorse stanziate nell’art. 8 comma 12 del disegno di legge licenziato dalla giunta regionale. In tale comma venivano stanziati 150 milioni di euro, sotto forma di contributi alla spesa, per la ripresa del tessuto produttivo, utilmente impiegabili anche per sostenere il comparto produttivo nell’adozione di tutti quegli investimenti urgenti per l’adeguamento delle proprie strutture al fine di minimizzare il rischio contagio dei propri dipendenti. In considerazione delle dimensioni minime di investimento necessarie per tali adeguamenti strutturali, si rende pertanto necessario aumentare tale stanziamento. “Nell’interesse delle imprese che investono in Sicilia – hanno sottolineato in videoconferenza i commercialisti – riteniamo opportuno l’adozione di tali modifiche”. Dal canto suo, il vicepresidente della Regione Armao si è dimostrato molto interessato alle argomentazioni dei professionisti e, alla fine, dicendo di essere disponibile a valutare le istanze provenienti dalla categoria, si è riservato di approfondire gli aspetti tecnici delle proposte avanzate con gli uffici competenti della Regione siciliana.