Un sostegno concreto ai lavoratori agricoli che contraggono il Covid-19, per una cifra complessiva di circa 150 mila euro. È una delle iniziative messe in campo da Ebat Ciala Catania, l’ente bilaterale per l’agricoltura costituito da Confagricoltura, Cia, Coldiretti, Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil. A raccontarla, ai microfoni di FocuSicilia, è il presidente e imprenditore agrumicolo Giovanni Selvaggi. L’iscrizione all’ente è obbligatoria, in quanto “garantisce il rispetto del contratto collettivo provinciale, che si basa su quello nazionale”. Di fronte alla sfida della pandemia non si tira indietro. “Cerchiamo di aiutare gli agricoltori a 360 gradi”, spiega Selvaggi.
Tenere alta la guardia
Tante le iniziative messe in campo negli ultimi anni, ricorda il presidente. “Pensiamo all’aiuto economico per l’acquisto dei testi scolastici per i figli dei braccianti, ai rimborsi sulle visite mediche specialistiche, alle indennità sulle giornate di malattia, che si integrano a quelle corrisposte dall’Inps”. Ebat Ciala vuole anche “tenere alta la guardia” su temi di ampio respiro, “come la cosiddetta rete agricola di qualità”. Da qui il lavoro, fianco a fianco con le varie associazioni datoriali, “per costruire uno sportello attivo presso la nostra sede, per aiutare, informare, sostenere le aziende agricole che vogliano aderire”. Uno strumento importante, “soprattutto in un momento storico complesso come quello che stiamo vivendo”.
Il contributo Covid-19
Sul fronte della pandemia, l’ente bilaterale ha cercato di fare la propria parte già nei mesi più duri. “L’anno scorso abbiamo fornito al reparto Malattie infettive dell’ospedale Garibaldi di Catania diversi computer e materiale utile per affrontare l’emergenza”. Uno sforzo proseguito quest’anno con il “Bonus tutela sanitaria Covid-19”. “Al momento abbiamo stanziato 50 mila euro, ma contiamo di arrivare almeno al triplo di questa somma”. Lo scopo è sostenere, seppure parzialmente, i dipendenti colpiti dal virus che necessitano di quarantena domiciliare o di ricovero. Per i primi, il contributo sarà di 450 euro una tantum. I secondi avranno diritto a 550 euro. “Abbiamo previsto anche l’eventualità più tragica, quella della morte del lavoratore a causa del Covid, con un contributo di 1.500 euro per la famiglia”.
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Le altre iniziative di sostegno
Il comparto agricolo, ricorda Selvaggi, “ha dimostrato grande coraggio nel continuare a produrre e a garantire i livelli occupazionali, nel pieno della crisi”. Le iniziative di Ebat Ciala Catania non si fermano al “Bonus Covid”. “Stiamo studiando la possibilità di fornire dei kit antinfortunistici alle aziende, che a loro volta li distribuiranno ai lavoratori”. E ancora, si lavora a un fondo di sostegno per le assunzioni a tempo, qualora vi fosse la necessità di sostituire momentaneamente un lavoratore ammalato. Non sarà invece rinnovato, almeno per adesso, il “bonus benzina” erogato l’anno scorso alle aziende costrette a moltiplicare i mezzi di trasporto per garantire il distanziamento. “Stiamo cercando di valutare le condizioni migliori per utilizzare il nostro budget, che non è infinito”, riassume il presidente.
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Le dichiarazioni di Oranfrizer
Il quadro complessivo resta di grande difficoltà per il mercato agricolo. Per questo Selvaggi si dice “sorpreso” dalle affermazioni dell’azienda catanese Oranfrizer, che nei giorni scorsi aveva contestato l’evocazione continua di una “crisi agrumicola” che rischierebbe di “depauperare la reputazione del comparto”. “Sono frasi che non tengono conto delle attuali criticità del mercato”, dice Selvaggi. Come imprenditore, ricorda il tema delle arance invendute, che restano sulle piante o marciscono per terra. “Quest’azienda parla a titolo personale, com’è giusto che sia. Noi raccogliamo le sollecitazioni di molte imprese e possiamo dire che la situazione non è quella che viene descritta, forse un po’ superficialmente”.
Allarme sabbia vulcanica
A complicare la situazione, nelle ultime settimane, c’è stata anche l’Etna. La sabbia vulcanica nelle scorse ore “è caduta anche sull’areale della piana di Catania che era stato risparmiato dalle prime fasi del fenomeno”. Nel caso delle arance, la sabbia nera può portare ad una caduta precoce. Tutte le coltivazioni, però, rischiano di essere danneggiate. Quello della sabbia vulcanica negli anni passati “è stato un serio problema”, che ha portato a danni “per diversi milioni di euro”. “I nostri uffici sono al lavoro per monitorare la situazione e verificare che non peggiori oltremodo”, conclude il presidente. La situazione del comparto è già abbastanza delicata “senza che ci si metta anche la Montagna”.