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Emergenza incendi in Sicilia: oltre 50 roghi attivi, “situazione difficilissima”

Divampa l'emergenza incendi nell'Isola e la Regione cerca di correre ai ripari. "Ho ottenuto l’impegno a far giungere in Sicilia ulteriori squadre provenienti da altre regioni in quanto quelle in servizio in Sicilia sono già tutte impegnate", ha annunciato il presidente Schifani

Gli incendi stringono la regione in una morsa e l’emergenza non accenna a rientrare. Uomini e mezzi sono al lavoro, spiega il governatore Renato Schifani, ma c’è ancora molto da fare. “La situazione in tutta la Sicilia è ancora difficilissima anche per le condizioni meteo che stanno complicando ulteriormente il lavoro di chi deve contrastare le fiamme”, ha detto il governatore. “Sono stato per tutta la notte in costante contatto con il Corpo forestale, con la Protezione civile, con i Vigili del fuoco e la Prefettura per avere aggiornamenti in tempo reale. Dal capo dipartimento nazionale dei Vigili del fuoco, il prefetto Laura Lega, ho ottenuto l’impegno a far giungere in Sicilia ulteriori squadre provenienti da altre regioni in quanto quelle in servizio in Sicilia sono già tutte impegnate nei vari fronti di fuoco che interessano tutto il territorio”.

L’impegno dei Vigili del fuoco

“Sono vicino agli uomini che in questo momento, con grande dedizione e coraggio, stanno contrastando le fiamme”, ha aggiunto Schifani, “e voglio esprimere loro la gratitudine mia e di tutti i siciliani. Il mio pensiero va anche alle famiglie che hanno dovuto lasciare le loro case perché messe a rischio dai roghi. Attendo con apprensione aggiornamenti sulle condizioni di salute dell’operaio forestale che ieri si è gravemente ustionato e che è attualmente ricoverato in terapia intensiva”, ha detto ancora Schifani, che sta seguendo da vicino l’evolversi dell’emergenza incendi che sta interessando tutta l’Isola e che ha espresso il suo cordoglio per la donna morta perché i soccorsi non sono riusciti a raggiungerla a causa degli incendi che bloccavano l’accesso alla sua casa nella zona di San Martino delle Scale.

La complicazione dello scirocco

Le fiamme sono divampate per tutta la notte in tutte le province. Sono 55 gli incendi ancora in atto nell’Isola. Il forte vento di scirocco rende impossibile a canadair ed elicotteri operare. In volo soltanto un Canadair impegnato a contrastare le fiamme nella zona di Altofonte. In azione ci sono soltanto i mezzi di terra. La situazione più grave resta sempre quella delle zone attorno a Palermo, dove sono giunte anche squadre di volontari dalle province di Agrigento ed Enna. Nella notte sono state evacuate abitazioni a San Martino, Monreale, Altofonte, Boccadifalco, Mondello e Pizzo Sella, Poggio Ridente, a Inserra, Raffo Rosso, a Capaci e nella zona attorno all’aeroporto di Punta Raisi. Situazione critica anche nel Trapanese, a San Vito lo Capo, nel Messinese e a Enna. 

Collaborazione istituzionale

“Ringrazio il ministro Matteo Salvini, che segue personalmente l’evolversi della situazione e il prefetto di Palermo, Maria Teresa Cucinotta, per la fattiva collaborazione”, ha aggiunto Schifani. “Il dirigente della Protezione civile regionale, Salvatore Cocina è in continuo contatto con il direttore regionale dei Vvf Gaetano Vallefuoco, con il capo del dipartimento della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, con il prefetto di Palermo, per monitorare costantemente la situazione ed eventualmente concordare ulteriori azioni di supporto”.

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Business, Lavoro, Ambiente, Legalità e Sicurezza. FocuSicilia ha l'obiettivo di raccontare i numeri dell'isola più grande del Mediterraneo. Valorizzare il meglio e denunciare il peggio, la Sicilia dei successi e degli insuccessi. Un quotidiano che crede nello sviluppo sostenibile di una terra dalle grandi potenzialità, senza nasconderne i problemi.

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1 commento

  1. Il pianeta ci parla da sempre, i cambiamenti climatici non ci dicono di trovare misure compensative, di pulire i letti dei fiumi, di irrigare maggiormente le colture, il pianeta ci dice che dobbiamo cambiare il modello produttivo, non possiamo creare reddito distruggendo l’ecosistema, o si passa per questa via o non sarà possibile arginare le tempeste climatiche, sia per il caldo che per le pioggia e per qualunque altro evento meteorologico. Presto che è tardissimo, le industrie devo riconvertire.

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