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Energia pulita, comunità rinnovabili: così la Sicilia si prepara al 2023

Le iniziative: finanziamenti per i Comuni che costituiscono le Cer, fondi Po Fesr per la riqualificazione energetica di Comuni e imprese, bando Pnrr in arrivo per impianti nei Comuni con meno di cinquemila abitanti, oltre all'agrisolare e ai fondi per l'idrogeno green

Energia pulita e Comunità energetiche rinnovabili (Cer): la Sicilia si muove su più fronti e il 2023 potrebbe essere l’anno decisivo. Oggi sono già 301 i Comuni che usufruiranno del plafond di quasi quattro milioni di euro, messo a disposizione dalla Regione Siciliana, per costituire associazioni tra cittadini, imprese ed enti locali: una Cer, appunto, aggregazione di più soggetti che si dotano di impianti, producono e autoconsumano energia elettrica da fonti sostenibili. Con due progetti ipotizzati da ogni Comune, ci potrebbero essere 600 Cer nell’Isola. Finora, però, si tratta di fondi per costituire il soggetto giuridico, mentre la vera scommessa sarà realizzare gli impianti, come quelli fotovoltaici. Per questo sono già previsti fondi del Pnrr, con una dotazione nazionale di 1,5 miliardi di euro, proprio per gli impianti nei Comuni con meno di cinquemila abitanti, mentre la Regione Siciliana destinerà fondi strutturali europei ai Comuni più grandi.

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Costituire le Cer aspettando il bando per gli impianti

“Siamo in una fase propedeutica – spiega Roberto Sannasardo, energy manager della Regione Siciliana – e la Regione Siciliana sta finanziando la possibilità di registrare associazioni come prevede la legge. Questo servirà ad avere gli strumenti necessari affinché non appena si mette in moto il meccanismo di finanziamento degli impianti abbiamo già pronti i soggetti che possono chiedere finanziamento”. Il riferimento è all’atteso bando del ministero della Transizione ecologica, destinato alla creazione di impianti nelle comunità di energia rinnovabile, coperto da fondi Pnrr e rivolto ai Comuni con meno di cinquemila abitanti. Nonostante, riferiscono altre fonti regionali, ci siano stati svariati incontri in ministero, il bando non c’è ancora e sono in corso verifiche per chiarire ogni elemento connesso al possibile regime di aiuti e alla concorrenza, visto che la misura coinvolge anche le imprese private.

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Riqualificazione energetica di uffici e imprese

“Da gennaio, verosimilmente – prosegue Sannasardo – dovremmo avere approvato il Po Fesr, finanziato con fondi strutturali europei. Abbiamo previsto risorse per le Cer, con le quali privilegeremo i Comuni con più di cinquemila abitanti. Abbiamo circa 200 milioni di euro da suddividere per le varie questioni”. Il riparto, nello specifico, non è ancora stato ancora fatto. La dotazione sarà infatti attribuita alle Cer in maniera residuale, dopo aver verificato come andrà il bando del Pnrr per i Comuni minori, che sono la maggior parte. Sempre il Po Fesr 2021-2027 rifinanzierà le opportunità già sviluppate con la programmazione 2014-2020: tra queste, proprio la riqualificazione energetica degli uffici pubblici e delle imprese, anche con il fotovoltaico. “Inoltre c’è la novità del parco agrosolare, con bando Pnrr del ministero delle Politiche agricole che riguarda le aziende, finanziato con 1,5 miliardi di euro”. L’agrovoltaico prevede la produzione di energia nelle aziende senza però sottrarre suolo alla produzione agricola e agli allevamenti, per esempio sfruttando l’ombreggiamento dei moduli fotovoltaici sui terreni.

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Un bando per la produzione di idrogeno verde

Numerose le opportunità per gli enti pubblici e per le imprese, ma i cittadini che possibilità ci sono per realizzare un proprio impianto? Nessuna, a parte i vari bonus fiscali da sfruttare per esempio in occasione delle ristrutturazioni di casa. Però, come evidenzia Sannasardo, “il singolo cittadino può aderire a una comunità energetica rinnovabile, portando in dote un proprio impianto già esistente o beneficiando degli impianti conferiti o realizzati dagli altri soggetti che aderiscono alla Cer”. Come un Comune o una scuola che ha già i pannelli installati sul tetto o che li realizza grazie alle varie opportunità di finanziamento finora elencate. Infine, non certo in ordine di importanza, c’è attesa per il bando Pnrr del ministero della Transizione ecologica, che dovrebbe arrivare nel 2023 e che prevede lo sviluppo della filiera produttiva dell’idrogeno verde e la decarbonizzazione industriale. “La nostra Regione – sottolinea l’energy manager – dovrebbe avere una buona parte dei 450 milioni destinati a questa misura, visto che abbiamo tre poli petrolchimici e le Acciaierie di Sicilia”.

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Agostino Laudani
Agostino Laudani
Giornalista professionista, nato a Milano ma siciliano da sempre, ho una laurea in Scienze della comunicazione e sono specializzato in infografica. Sono stato redattore in un quotidiano economico regionale e ho curato la comunicazione di aziende, enti pubblici e gruppi parlamentari. Scegliere con accuratezza, prima di scrivere, dovrebbe essere la sfida di ogni buon giornalista.

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