Da un lato una piccola isola piena di fermento, con 50 mila nuovi lavoratori in ingresso ogni anno. Dall’altra, a un centinaio di chilometri, il “gigante dormiente”, la nostra Sicilia scesa sotto i 5 milioni di abitanti, con l’emigrazione ogni anno di decine di migliaia di giovani, spesso con istruzione di alto livello. Perché allora non unire le forze e superare i problemi opposti di Malta e Sicilia, insieme? Questa l’idea base di Enisie, il progetto di collaborazione per lo sviluppo del social business promosso da quattro realtà, equamente divise tra mondo imprenditoriale e di promozione sociale. Da un lato del Mediterraneo le siciliane Impact Hub Siracusa, che si occupa di innovazione sociale e Tree, pmi innovativa con un’attenzione allo sviluppo sostenibile, e dall’altro il Malta council for the voluntary sector (MaltaCvs), ente dedicato al terzo settore legato al ministero dell’Educazione e Malta Enterprise, l’agenzia per lo sviluppo imprenditoriale dello Stato. Il progetto è stato presentato il 6 luglio all’interno di Tourismhack, competizione con un premio in denaro da 5mila euro dedicata a nuove idee sul turismo sostenibile.
Sicilia e Malta, problemi e soluzioni convergenti
Come spiega Rosario Sapienza di Impact Hub Siracusa, il progetto “è basato sulla convergenza: Malta ha un piccolo territorio, ma riesce a sfruttare al massimo le sue potenzialità, e attrae lavoratori dall’estero. La Sicilia ha invece tantissimi giovani preparati nel settore high tech”. Una convergenza che però, per funzionare, deve fare il conto con la situazione attuale di Malta. “Abbiamo già 500 mila abitanti, con un flusso medio annuale di 50 mila lavoratori nuovi”, spiega Mauro Pace Parascandalo di MaltaCvs. Una situazione che sta portando “ad affitti molto alti, nell’ordine di 900 euro per un bivani, e a conseguente nuova povertà anche per i lavoratori”. La soluzione è “puntare sull’innovazione sociale, su uno sviluppo che guardi al business ma anche all’impatto sociale. Perché con l’arrivo di nuove persone serviranno più servizi. Ed è una tendenza che nel futuro riguarderà tutto il Mediterraneo, anche la Sicilia. La sfida sarà convertire quello che attualmente è un problema in opportunità”, come afferma Joseph Sammut di Malta Enterprise.
Koinè, un portale per “fare rete”
Enisie è l’acronimo di Enabling network-based innovation through services and institutional engagement, un nome che dice già molto degli obiettivi. La strada tracciata è quindi tanto semplice quanto ambiziosa: creare un network, una rete, partendo da un portale dedicato alle imprese e a tutti i soggetti sociali, ma non solo di Italia e Malta, ma di tutto il bacino Mediterraneo. “Apriamo le porte a Ong, terzo settore e imprese. Il tutto basandosi sulla complementarietà”, afferma Michele Spalletta, responsabile del nuovo strumento che ha il nome evocativo di Koinè, la lingua ancestrale comune che unì le varie comunità agli albori della storia greca. L’opportunità di registrarsi sarà gratuita, e si potranno inserire servizi, prodotti e documenti per fare crescere il network. “Il saper lavorare in rete è la componente più importante, anche per chi ha in mente di fare business”, afferma Antonio Perdichizzi di Tree. Una rete che può e deve partire dai settori principali da cui già Sicilia e Malta sono interdipendenti. “Turismo, salute, agroalimentare d’eccellenza, sono questi i settori da cui partire e nei quali non si può prescindere dall’innovazione sociale. Credo che Sicilia e Malta ormai si siano stancate di stare al centro del Mediterraneo solo geograficamente, è arrivato il momento di farlo anche a livello economico, e politico”, conclude Perdichizzi.

Per arrivare ai risultati auspicati, c’è ancora molto lavoro da fare, come sottilineano i dati raccolti per l’avvio di questa collaborazione Sicilia-Malta all’interno di Enisie. “I dati – spiega Sapienza di Impact Hub Siracusa -, ci mostrano che le imprese che hanno iniziato a puntare sull’innovazione sociale hanno sì una grande indipendenza dal settore pubblico, ma sono anche imprese precarie. La carenza di liquidità e l’esposizione con le banche è importante. La capacità sul mercato è quindi una delle grandi sfide da vincere”. “Per questo – aggiunge Mauro Pace Parascandalo di MaltaCvs – puntiamo a delle partnership con le grandi compagnie. Per loro pesa molto il rapporto con l’ opinione pubblica, e oggi chi non pensa all’ambiente e al benessere sociale ha una pessima reputazione. Questa è una opportunità per andare avanti. A Malta stiamo per lanciare una nuova legge sulle imprese sociali, perché ci sono giovani imprenditori che puntano a meno profitti ma con cuore più al benessere diffuso. Dobbiamo solo trovare il punto di contatto con le grandi organizzazioni”