320 giovani da quattro Paesi europei potranno cimentarsi nello scambio Erasmus plus dedicato alla creazione di una impresa agricola biologica. Il progetto si chiama non a caso “Start up Bio”, e a proporlo è FederBio insieme all’ente di formazione Centoform di Cento, ed è finanziato dall’Unione Europea all’interno del programma Erasmus plus, il programma dell’Unione europea per l’Istruzione, la Formazione, la Gioventù e lo Sport rivolto ai giovani fino ai 30 anni, all’interno dell’Azione chiave 2- partenariati strategici per l’Innovazione. Avrà una durata di 24 mesi, proponendo una formazione qualificata ai “nuovi giovani agricoltori” interessati a valutare percorsi di start up di aziende agricole bio e agli imprenditori agricoli già attivi che intendano convertire i propri sistemi di produzione passando al biologico, che tra i propri principi cardine ha quello dellla coltivazione senza fertilizzanti naturali e il rispetto dei cicli naturali di coltivazione.
Leggi anche – Agroalimentare, gli under 40 guidano la rincorsa del Sud
Selezioni nel 2020 per Belgio, Grecia, Portogallo, Spagna
Le selezioni partitanno tra ottobre e novembre del 2020, e saranno aperte a partecipanti da tutta Italia. Le possibili destinazioni europee per gli 80 giovani che parteciperanno dall’Italia sono quelle degli enti che hanno aderito al partenariato internazionale, composto da Ecovalia (Spagna), Agribio (Portogallo), Akep (Grecia), FiBL Europa (Belgio), con il supporto di Ifoam, la Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica.Il progetto ha già avuto l’endorsement istituzionale del Ministero delle Politiche agricole nell’ambito del Programma della Rete Rurale Nazionale 2014-2020. FederBio, partner italiano del progetto, è invece la Federazione che dal 1992 riunisce operatori di tutta la filiera dell’agricoltura biologica e biodinamica, ed è la più grande in Italia con 34 associati, il 40 per cento di tutti gli operatori del settore nella Penisola.
Leggi anche – Letame e lombrichi, l’idea del fertilizzante bio a Maletto
Un incubatore europeo per l’agricoltura biologica
La creazione di nuova occupazione attraverso l’agricoltura biologica è dunque l’elemento fondante di questo percorso formativo che nei metodi di produzione biologica vede una prospettiva per il ritorno alla terra, contribuendo al ricambio generazionale nel settore primario. La formazione si baserà sull’utilizzo di risorse interattive digitali e percorsi e-learning, allo scopo di garantire flessibilità dell’offerta e maggiore accessibilità e fruibilità. Saranno disponibili anche servizi “su misura” offerti dall’Incubatore europeo per l’agricoltura biologica di nuova implementazione. La fase finale del progetto prevede inoltre la creazione una fase di tutoraggio diretto in campo.