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Esodo dal Nord: in arrivo 80 mila fuori sede. Biglietti cari anche con il Covid

Il weekend che precede il Natale ha fatto registrare un picco di arrivi sulle autostrade, nei porti e negli aeroporti siciliani sottoposti a rigidi controlli anti-Covid

Ogni anno sono migliaia i fuori sede che ritornano in Sicilia per le festività natalizie, in questo pandemico 2020 se ne prevedono fra i 70 e i 90 mila. Sebbene molti viaggiatori, complice lo smart working siano già arrivati nelle settimane scorse, sfruttando biglietti a prezzi vantaggiosi. Per tutti gli altri l’ora X è scattata il 20 dicembre, ultima giorno utile per potersi spostare fra Regioni raggiungendo anche le seconde case, prima della riapertura del 7 gennaio. Naturalmente per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o necessità ci si potrà sempre muovere, così come per rientrare nel proprio domicilio. Viaggiando al 50 per cento della loro capienza treni, aerei, pullman in questi giorni sono stati presi d’assalto, tanto che la Regione Siciliana ha emanato un’apposita ordinanza per regolare i flussi in entrata. 

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Le regole (e dove fare i tamponi)

Chiunque arrivi nell’Isola ha l’obbligo di sottoporsi nelle 48 precedenti a tampone, in alternativa potrà fare il test rapido nei drive-in collocati in prossimità di porti, aeroporti, traghetti e stazioni siciliane prima di registrarsi sul sito www.siciliacoronavirus.it. Sembra infatti che l’applicazione lanciata questa estate continui a dare problemi: “Dal momento che  SiciliaSiCura non funzionava – spiega Vittorio Orlando manager Amazon, che da 9 mesi vive in Lussemburgo – l’ho fatto dal sito, inserendo tutti i miei dati e i riferimenti del tampone molecolare che avevo fatto prima di partire”. In caso di positività all’antigenico i passeggeri devono sottoporsi a tampone molecolare erogato dal Servizio sanitario regionali mentre se l’esito è negativo ci si potrà recare nella propria abitazione, ripetendo il test cinque giorni dopo. Un’altra opzione in campo è l’isolamento fiduciario per dieci giorni, fermo restando che per i trasgressori la multa ammonta a 400 euro. Nonostante le lunghe code per accedere alle aree preposte, il numero dei passeggeri positivi è al momento contenuto. Basti pensare che nello scorso week end su 5.600 tamponi effettuati per chi arrivava all’aeroporto o al porto di Palermo, sono stati individuati otto positivi mentre sui 5.312 tamponi eseguiti a Catania, i positivi erano 42. Il punto nevralgico rimane comunque lo Stretto di Messina, dove sono stati schierati oltre 300 operatori sanitari per effettuare controlli sulle 400 autovetture che arrivano in media ogni ora. In questo caso su 2.156 test si sono rilevati 31 positivi, un numero sicuramente più alto degli altri. Il dubbio è che alcuni, approfittando del caos generato da pendolari e vacanzieri abbiano sperato in controlli meno severi. D’altra parte, per chi teme d’infettarsi, l’auto è l’alternativa più sicura ma anche più economica soprattutto se si dividono i costi, di pedaggi e carburante, con altri passeggeri. Stando al sito Michelin scendere da Milano a Catania con un’utilitaria dovrebbe costerebbe intorno ai 216 euro. 

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Aerei, boom di prenotazioni, prezzi alti

Boom nelle prenotazioni Alitalia che nell’ultima settimana ha visto una crescita di oltre il 70 per cento per i voli da Linate verso Lazio, Sardegna, Calabria, Sicilia, Campania e Puglia, anche se dagli aeroporti milanesi è partito l’88 per cento di viaggiatori in meno rispetto all’anno scorso. Un biglietto aereo con la compagnia di bandiera oscilla in media intorno alle 220 euro a tratta, con la possibilità di scegliere anche voli Covid Test, dove cioè l’imbarco è consentito ai soli passeggeri che risultano negativi al tampone rapido, effettuato poco prima, o tamponati nelle 72 ore antecedenti. Non sono le cifre da capogiro dello scorso anno, dove in alcuni casi si superavano abbondantemente i 500 euro, ma i prezzi nella settimana clou sono certamente più alti rispetto agli altri giorni. “L’anno scorso che abitavo a Milano – aggiunge Orlando – un volo per le festività poteva passare dai 70 ai 170 euro, in Lussemburgo invece i prezzi si mantengono sempre gli stessi anche se sono più alti. In media, con KLM se ci si muove per tempo, si può spendere dai 130 ai 270 euro per andare e tornare”.

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Aumento nei prezzi di tutti i trasporti

L’improvviso aumento di prezzo per i biglietti dei treni, stimato da FederConsumatori tra il 20 e il 144 per cento nel periodo incriminato, ha spinto l’Antitrust ad avviare un’indagine sulle principali compagnie di trasporto ferroviario per comprendere meglio i criteri utilizzati. Per arrivare ad esempio da Torino a Catania o da Milano a Palermo con Trenitalia il costo del ticket di solo andata variava dai 120 ai 255 euro, mentre per il ritorno ce ne volevano dagli 80 ai 180, con almeno due cambi. Da giorni poi, il sito di FlixBus dà esaurite molte corse fra il 17 e il 20 dicembre. La spesa per tornare in pullman è complessivamente di 260 euro. C’è poi chi come atto di responsabilità ha scelto di non muoversi dalla propria regione. È il caso dell’ingegnere catanese Fabio Greco che da tre anni vive a Torino. “Data la situazione incerta – spiega – non avevo prenotato nessun biglietto poi, con l’aumento dei casi e la zona rossa, ho deciso di non tornare per tutelare la mia salute e quella dei miei cari. Dal momento in cui ti metti in viaggio se il Covid non ce l’hai è probabile che ti venga quindi anche per salvaguardare il mio posto di lavoro ho preferito restare a casa”. 

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Paura per la “variante inglese”

La scoperta della nuova variante più contagiosa di Sars-Cov2 ha spinto il ministro alla Salute Speranza a bloccare tutti i voli provenienti dal Regno Unito. Sono 1.115 i cittadini che dal 14 dicembre sono giunti nel territorio siciliano arrivando da quelle zone, di questi 636 sono risultati negativi mentre i restanti sono già stati individuati tracciandone i contatti, in modo da evitare focolai. Nel caso in cui si arrivi da paesi dell’Unione europea, l’ingresso in Italia prevede obbligatoriamente il tampone anche perché, come racconta Vittorio Orlando, i voli dall’estero sono pieni zeppi e i controlli diversi a seconda del Paese. “Da Lussemburgo ad Amsterdam mi hanno solo misurato la febbre mentre da Amsterdam a Catania in un gate apposito ho fornito un’autocertificazione sul mio stato di salute, mi hanno preso la temperatura e solo alla fine mi hanno comunicato qual era l’uscita per Catania. Una volta atterrato nella provincia etnea, al ritiro bagagli, un medico ha verificato l’esito del mio tampone e mi ha fatto passare. Conditio sine qua non per entrare senza problemi era avere un test molecolare negativo. Se questi presupposti non fossero stati rispettati sarei dovuto andare al terminal C per il tampone rapido”.

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Laura Cavallaro
Laura Cavallaro
Giornalista pubblicista e critica teatrale, associata all’Anct (Associazione Nazionale dei Critici di Teatro), si è laureata con lode in Comunicazione all’Università di Catania scrivendo una tesi dal titolo “Mezzo secolo di teatro: l’avventura dello Stabile catanese”. Da oltre dieci anni collabora con diverse testate giornalistiche, cartacee e online, di approfondimento culturale ed economico

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