Improvvisa impennata dell’attività vulcanica sull’Etna. Nel pomeriggio di ieri il livello del tremore è aumentato e dalla bocca orientale del cratere di sud est si sono susseguite forti esplosioni con fontane di lava e una nube di cenere trasportata verso sud dal vento di tramontana. L’atmosfera tersa ha consentito la visibilità della enorme nube di gas e cenere a centinaia di chilometri di distanza e ha coperto il cielo sopra Catania. Si segnala ricaduta di cenere e lapilli sui paesi sul fianco meridionale del vulcano fino al capoluogo. Chiuso anche lo spazio aereo e stop ai voli da e per l’aeroporto di Catania. Lo scalo etneo è stato successivamente riaperto. “È stato l’inizio di un trabocco lavico che ha innescato questo scivolamento del materiale. Fenomeno molto impressionante ma superficiale e con piccoli volumi”, dichiara il vulcanologo dell’Ingv di Catania, Boris Behncke. Dopo circa un’ora di intensa attività, il fenomeno sta scemando.
Etna 16/02/2021 Maletto (foto Francesco Proto) Etna 16/02/2021 Maletto (foto Francesco Proto) Etna 16-02-2021 da Catania Etna 16/02/2021 da Gravina di Catania (foto Marialuisa Silvestro) Etna 16/02/2021 Giarre (foto Enzo Caputo) Etna 16/02/2021 Maletto (foto Francesco Proto) Etna 16/02/2021 Acireale (foto Francesca Zanghì) Etna 16/02/2021 Giarre (foto Enzo Caputo) Etna 16/02/2021 Maletto (foto Francesco Proto) Etna 16/02/2021 Zafferana (foto Cristina Zanghì) Etna 16/02/2021 Zafferana (foto Cristina Zanghì) Etna vista da Giarre (foto Grazia Malatino) Via Etnea a Catania 16-02-2021 (foto Francesco Laudani) Etna 16-02-2021 – Cannizzaro (foto Fabio Zanghì) Etna 16-02-2021 da Riposto (foto Isidoro Vasta) Etna 16-02-2021 da Adrano (foto Mauro Gemma) Etna 16-02-2021 da Adrano (foto Mauro Gemma) Etna 16-02-2021 da Adrano (foto Mauro Gemma)
Si è formata anche una colata lavica che si dirige verso la valle del bove, e la lava che incontra la neve caduta nei giorni scorsi provoca altre colonne di vapore. Si sono osservati anche flussi piroclastici che hanno aumentato la drammaticità dello scenario. Gli esperti dell’Istituto di geofisica e vulcanologia stanno seguendo il fenomeno e tengono a sottolineare che per il momento l’attività in corso non comporta rischi per la popolazione in quanto confinata a quote molto alte.