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L’ex Manifattura sarà museo

Dopo decenni di inutilizzo, la presidenza della Regione siciliana annuncia la ristrutturazione del'ex fabbrica di sigari e tabacchi nel quartiere San Cristoforo di Catania

Diventerà un museo l’ex Manifattura tabacchi di Catania. Lo storico edificio nel cuore del quartiere di San Cristoforo – che fu prima una caserma della cavalleria borbonica e, successivamente, divenne una grande fabbrica di sigari – sarà recuperato dalla Regione Siciliana, attraverso la soprintendenza dei Beni culturali e destinato all’esposizione del proprio patrimonio archeologico, a cominciare dagli antichi macchinari che risalgono alla fine del 1800 e che saranno restaurati. Il Museo regionale interdisciplinare, così come si chiamerà, è fortemente voluto dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci per “restituire un altro pezzo di storia e d’identità ai cittadini, realizzando un importante punto di riferimento culturale”.

Ristrutturazione con fondi Pon Cultura 2014/2020

La ristrutturazione della vecchia fabbrica, di proprietà del Demanio regionale, sarà finanziata attraverso il Pon Cultura 2014/2020: sono state appena concluse le procedure di gara per l’individuazione del soggetto esecutore dei lavori, con la successiva stipula del contratto e la consegna. Vogliamo che divenga – sottolinea, ancora, il governatore Musumeci – un cuore pulsante di cultura, capace di raccontare l’anima di quei luoghi, ma anche di contenere spazi pubblici di aggregazione che, se non fossero riqualificati e rivissuti, potrebbero inesorabilmente andare perduti”. Attualmente l’immobile si articola in tre piani, più una piccola parte a livello dei terrazzi in cui si aggiunge una quarta elevazione. La superficie complessiva è di oltre 7.200 metri quadrati. Il progetto prevede, tra l’altro, la realizzazione di una zona di accoglienza con biglietteria, bookshop e servizi, depositi e laboratori, sale espositive per mostre temporanee, conferenze e convegni e aree diversificate destinate a collezioni che spaziano dai reperti archeologici all’arte contemporanea.

Prima caserma borbonica, poi fabbrica di sigari

Di struttura neoclassica, l’edificio fu destinato per un lungo periodo a quartiere militare – da cui il nome della adiacente via -, e caserma della cavalleria borbonica. Nel 1893 fu sede della “manifattura” di tabacchi, fra la centralissima via Garibaldi e la piazza San Cristoforo che dà il nome al quartiere. Da lì a poco divenne una delle fabbriche più fiorenti della città: nei primi anni del ‘900 iniziò la produzione dei sigari “Toscani” e si ingrandì a tal punto da possedere, nel secondo dopoguerra, un organico di mille unità. “Il progetto di rifunzionalizzazione, nel rispetto dell’identità storica dell’edificio – si legge nella relazione tecnica, redatta dal Gruppo di progettazione Rtp formato da Progen, Tosto architetti e Gwg di Catania – si pone l’obiettivo di rivitalizzarlo sia nel contesto urbano, che socio-culturale, facendone un ‘focus’, un cuore pulsante di cultura. Gli spazi saranno essenzialmente mantenuti nella loro configurazione e stratificazione che la storia finora ha formato, evidenziando il carattere e l’anima dei luoghi, che verranno così ‘ripuliti’, rifunzionalizzati e resi ‘vivibili’, in modo da costituire il supporto logistico di una serie di attività e di laboratori, che funzioneranno come delle vere e proprie ‘officine’ che accompagneranno la principale attività, che è quella di esporre il grande patrimonio archeologico di cui è dotata la citta di Catania”. Riqualificare l’edificio dell’ex Manifattura da destinare a museo significa, anche, rimodulare un rapporto nuovo con i quartieri storici di Catania, come il Fortino, San Cristoforo, Angeli Custodi, luoghi, cioè, in degrado e a rischio, da recuperare come patrimoni di cultura e fulcro di un’identità.

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Business, Lavoro, Ambiente, Legalità e Sicurezza. FocuSicilia ha l'obiettivo di raccontare i numeri dell'isola più grande del Mediterraneo. Valorizzare il meglio e denunciare il peggio, la Sicilia dei successi e degli insuccessi. Un quotidiano che crede nello sviluppo sostenibile di una terra dalle grandi potenzialità, senza nasconderne i problemi.

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