L’insediamento di un tavolo di monitoraggio sui flussi di manodopera, per il cantiere del raddoppio ferroviario Palermo-Catania è stato chiesto ai prefetti di Catania ed Enna dalla Fillea Cgil Sicilia e dal sindacato edili delle due province. Analoga richiesta è stata rivolta nei giorni scorsi ai prefetti di Ragusa e Siracusa per la tratta autostradale Rosolini-Modica. “Si passi dalle dichiarazioni alle azioni di contrasto vere nella lotta contro la mafia e lo sfruttamento della manodopera. La crisi, non può essere il pretesto per derogare alle leggi, agli impegni nella lotta contro mafia, lavoro nero”, scrivono in nota congiunta i segretari delle tre strutture, Mario Ridulfo, Giovanni Pistorio e Angelo Monachino. I tre esponenti sindacali rilevano che “il mancato riscontro alle richieste di informazioni da parte del soggetto esecutore, è preoccupante perché se l’azione del sindacato viene visto come un fastidio, significa che c’è un abbassamento del livello di guardia. Per questo chiediamo alle prefetture di attivarsi”.
Sul cantiere da 192 milioni il rischio lavoro in nero
Il cantiere per il raddoppio ferroviario nella tratta tra Bicocca (Catania) e Catenanuova, è parte della linea ferroviaria Palermo-Catania, che permetterà di collegare le due principali città siciliane ad una velocità massima di 200 chilometri orari, un progetto che rientra nell’iniziativa per lo sviluppo della mobilità sostenibile promossa dall’Unione Europea per realizzare il sistema dei Corridoi europei Ten-T. Il progetto della tratta Bicocca-Catenanuova, del valore di 192 milioni di euro è stato assegnato da Rete Ferroviaria Italiana, alla società consortile Sant’Agata FS scarl (una società costituita per lo scopo da Salini-Impregilo) e prevede il raddoppio della linea tra la stazione di Bicocca e Catenanuova (entrambe incluse), per circa 38,3 chilometri, di cui 26,7 in affiancamento al binario esistente e 11,6 in variante. In questo momento sono impegnati direttamente dalla società consortile un centinaio di lavoratori, tra operai e tecnici, oltre a quelli indiretti, dipendenti da affidatari e sub affidatari.