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Fontanarossa, Landini ai lavoratori: “Basta con i contratti pirata”

Precarietà, contratti a termine e partita Iva: i problemi dei lavoratori dell'aeroporto al centro dell'incontro con il segretario nazionale Cgil

Aeroporto e porto di Catania al centro della grande assemblea Cgil all’Airport hotel di San Giuseppe La Rena. Il problema è la mancanza di una “contrattazione collettiva” in uno scalo che continua a macinare record nel numero di passeggeri ma, secondo i vertici del sindacato, vive il paradosso della precarizzazione, con largo uso di contratti a termine, parasubordinati e a poche ore settimanali. Ci sono persino lavoratori a partita Iva.

Landini: “Serve un piano d’investimenti per il Sud”

Un’assemblea largamente partecipata non solo da iscritti e dirigenti del sindacato ma anche da centinaia di lavoratori, “compresi quelli portuali che stanno vivendo una situazione priva di regole per il disinteresse dell’autorità portuale e del Comune di Catania”, come ricordato dal segretario etneo Cgil, Giacomo Rota, che si definisce “orgogliosamente, un lavoratore Sac“, annunciando l’apertura di una nuova sede Cgil a San Giuseppe La Rena, il quartiere a pochi passi dall’aeroporto e dalla zona industriale. In fondo alla sala le bandiere dei lavoratori portuali, compresi quelli della Caronte, licenziati da pochi giorni. Di fronte a loro, Maurizio Landini, il segretario nazionale: “C’è bisogno di un piano di investimenti per il Sud, il lavoro non si crea con i navigator ma con gli investimenti. In opere come autostrade e trasporti ma anche in scuole ed edifici pubblici”, ha affermato ai margini dell’assemblea. E sulla questione aeroporto dice “basta ai contratti pirata. Non è possibile – ha proseguito Landini -, che chi fa lo stesso lavoro non abbia gli stessi diritti. Abbiamo fatto passare l’idea che pur di lavorare si potesse accettare qualunque condizione. Non possiamo pensare che chi lavora ed è povero sia in una condizione accettabile. Questa battaglia è per affermare una cultura politica che metta al centro il lavoro”.

Fontanarossa “asset strategico”

Ad aprire l’assemblea è stato Rota, ricordando che “l’aeroporto è sempre stato ritenuto un luogo di lavoro privilegiato. Io stesso lo dico da dipendente della Sac, con la quale abbiamo avuto una polemica negli scorsi giorni. La situazione di venti anni fa era quella di una bolla di serenità in una città in crisi. Oggi si è liberalizzato tutto”. E Alessandro Grasso, segretario della Filt Cgil Catania ricorda come “quello in aeroporto, lo dico da operaio da 14 anni a Fontanarossa, è un lavoro usurante. E solo l’unione dei lavoratori può cambiare le cose”. Un problema, quello di “un microcosmo di contratti che regolano l’attività lavorativa”, ricordato anche dal delegato Filcams Peppe Falcone, operaio in una ditta esterna che effettua pulizie in aeroporto, e che ricorda come ci sia bisogno di una serie di tutele comuni in un contesto dove “le gare vengono fatte al massimo ribasso e molti lavoratori non arrivano ad avere nemmeno 20 ore settimanali. Non si può vivere così”. In una parola, manca la “contrattazione di sito”. Un concetto, quello di una contrattazione che includa i lavoratori precari di un unico sito di lavoro, che Alfio Mannino, segretario regionale Cgil, sintetizza così: “Riteniamo oggi che l’aeroporto sia uno asset strategico per la nostra regione, che sta crescendo in maniera significativa, ma diminuisce la qualità del lavoro, non c’è possibilità per i lavoratori di lavorare in maniera serena”. E a “più solidarietà per chi non ha la forza contrattuale che gli permetta di poter rafforzare la propria vertenza”, si rifà anche il discorso di Nunzio Cinquemani, segretario generale Fiom, che chiede più tutela per quei lavoratori vittime delle regole che controllano gli appalti e si ritrovano senza diritti o addirittura senza lavoro.

Più tutele per le donne

Chiara Palumbo, delegato Fit si è concentrata non solo sul tema della contrattazione inclusiva ma soprattutto su quello delle lavoratrici sulle violenze di genere sul posto di lavoro, problmea ancora sottovalutato, nonostante i tanti casi denunciati, dalle stime risulta che l’8,5% delle donne lavoratrici ha subito molestie: “la contrattazione di genere è la nostra sfida alla quale non possiamo sottrarci, cresce la disoccupazione femminile e si riduce il tasso di attività, che mette a repentaglio la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Insieme ad Angela Battista e Alessandro Grasso si è cominicato a parlare di coordinamento donne anche all’interno dell’aeroporto di Fontanarossa. 

Rilancio del Mezzogiorno e riforma fiscale

Al termine di tutti gli interventi programmati, le conclusioni sono state tratte da Maurizio Landini, che sul tema della contrattazione inclusiva ha rinnovato il suo appoggio ai vertici territoriali del sindacato. “Le persone che lavorano e fanno le stesse cose negli stessi luoghi devono avere gli stessi diritti e le stesse tutele sindacali, il lavoro se non ha diritti non è lavoro, se le persone lavorano e sono povere allora c’è qualcosa che non funziona”, ha dichiarato Landini. “Oggi c’è precarietà, c’è un sistema di appalti fatto di subappalti e sotto appalti, cooperative fittizie. Perché sono state fatte leggi sbagliate che hanno aumentato la precarietà, e perché ci sono anche contratti pirata. Rivendicare il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori a poter partecipare nella fase di progettazione del cambiamento del prodotto e del modello organizzativo” ha concluso il segretario generale della Cgil.

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Marco Carlino
Marco Carlino
29 anni. Laureato in Comunicazione. Scrivo di consumi e innovazione.

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