Oltre 1.500 i corsi autofinanziati svolti nel 2019 in Sicilia dagli enti accreditati presso l’assessorato alla Formazione della Regione. Tra questi, più di quattrocento dedicati alle “professioni del benessere”: duecentosedici i corsi per estetisti, centosettantasei quelli per acconciatore, ben ventisei quelli per “make up artist”. Dall’altro lato dell’elenco, solo cinque i corsi avviati come conduttore programmatore di macchine utensili, che permette di utilizzare macchine a controllo numerico (una qualifica trasversale per lavorare nel mondo dell’industria). La differenza nell’offerta formativa, se rapportata al numero dei venti iscritti per ogni corso, porterebbe ad avere un esercito di 8 mila estetisti e parrucchieri, a fronte di solo cento operai specializzati. “L’industria, in Sicilia, è praticamente morta, per questo si avviano questi corsi. Lo richiede il mercato”, commenta Benedetto Scuderi, presidente di Asef, associazione datoriale che raccoglie sessanta centri di formazione in Sicilia.
Il mercato del lavoro
Secondo Scuderi l’offerta dei corsi autofinanziati, cioè totalmente gestiti dagli enti e senza contributi pubblici “rispecchia in pieno quello che è il mercato del lavoro, che è ormai orientato ai servizi alla persona”. Un’incidenza, quella dei servizi, che si rispecchia soprattutto nei corsi Osa, gli Operatori socio assistenziali: in Sicilia nel 2019 i corsi autorizzati sono stati 352. A seguire, quelli come “assistente all’autonomia”, figura professionale legata all’assistenza agli alunni all’interno delle scuole, ben 259. “Il settore dei servizi alla persona è l’unico che continua a muoversi. Un Osa può ad esempio prendere la qualifica successiva, quella di Operatore socio sanitario Oss, e poi partecipare a bandi pubblici. Tutto questo considerando come in Sicilia oltre all’industria anche l’edilizia, settore storicamente importantissimo, è bloccata”, afferma Scuderi.
Leggi anche – Formazione in impresa, ecco il bando regionale
Tutto al vaglio della Regione
I corsi, che prevedono venti studenti ciascuno, sono a pagamento. Nel panorama della formazione dell’isola si affiancano a quelli finanziati dalla Regione Siciliana e ai cosiddetti corsi di Istruzione e formazione professionale (Iefp), alternativi alla frequenza scolastica. E la scelta dei corsi da avviare per gli enti accreditati è libera, purché rientrino nell’elenco delle qualificazioni previsto dalla Regione. “La Regione esercita comunque una vigilanza su tutti, dato che al termine viene data una qualifica, e l’assessorato approva i percorsi solo dopo aver vagliato i programmi”, conclude Scuderi.
Leggi anche – Istruzione, gli impegni del 2020. I piani dell’assessorato
La nuova legge di riforma del settore
Il settore è regolato da oltre quarant’anni dalla legge 24 del 1976. Solo lo scorso dicembre l’Assemblea regionale ha approvato una nuova norma, la legge numero 23, che dovrebbe permettere di superare il problema della qualità dell’offerta formativa. Anche perché a stilare il piano dovrebbe esserci un apposito Comitato per le politiche regionali della formazione. Il Comitato, i cui membri parteciperanno a titolo gratuito, non è ancora operativo. Sarà presieduto dall’assessore regionale e composto dai dirigenti della formazione regionale, oltre che dai rappresentanti sindacali e datoriali. Secondo legge avrà il compito di fornire “proposte in merito alla programmazione del sistema della formazione e sugli obiettivi delle politiche formative regionali, nonché interviene con funzioni di osservatorio”.
Leggi anche – Fondi Ue, Musumeci brinda. “Ma conta la qualità dei progetti”
Fondi europei: attesi 136 milioni dal 2016
In attesa dell’attuazione della nuova norma, il settore aspetta ancora l’avvio dei programmi formativi finanziati con 136 milioni di fondi europei del programma Po-Fesr. A pesare in particolare lo stop di quanto previsto dall’avviso 8 del 2016. La graduatoria, stilata a fine 2018, prevede 262 progetti da dedicare ai servizi alla persona, ma solo otto per operatori del benessere ed estetisti. Un ritardo denunciato dai sindacati degli enti di formazione Anfop Sicilia, Assofor, Cenfop Sicilia, Forma Sicilia, Iform oltre che da Asef, e che riguarda anche altri finanziamenti come l’avviso 2 del 2018.