Pochi furti, quasi un record nazionale: a Messina nel 2021 nei negozi e nelle botteghe artigiane sono stati 173 in totale quelli denunciati alle forze dell’ordine. Significa, secondo il “rank” calcolato dal Centro studi Cgia Mestre su dati forniti da Istat, appena 28,7 furti ogni centomila abitanti. Questo fa della città metropolitana dello Stretto la più sicura d’Italia, e in termini assoluti una delle province con i dati migliori. Nella classifica, che conta 106 posizioni, Messina si trova infatti alla posizione numero 96. E, per una volta, stare in fondo alla classifica ha una accezione positiva. E viceversa: primissima è Milano, che con oltre 7.200 furti nel 2021 ha visto un atto criminoso ogni 222 centomila abitanti. Seguono Parma (194,5 furti ogni 100 mila abitanti) e Bologna (187).
Tre siciliane tra le migliori provincie d’Italia
Il dato, per la Sicilia, è in generale più che positivo: l’incidenza regionale è di 54,9 furti ogni centomila abitanti, poco superiore a quella del Mezzogiorno di 51,5, e nettamente inferiore a quella delle altre aree. In testa c’è il Nord-Ovest (134,5 furti ogni 100 mila abitanti), il Nord-Est (incidenza di 109,5) e il Centro (incidenza 106,4) del Nord. Tra le province migliori d’Italia ci sono inoltre tre siciliane: Enna (posizione 105 su 106 con solo 14,7 furti ogni 100 mila abitanti), Agrigento (posizione 104 con una incidenza di 18,3 furti), e Caltanissetta (posizione 100 su 106 con 24,6 furti). Risalendo la classifica troviamo nella “parte bassa” oltre alla già citata Messina anche Ragusa (posizione 78 su 106, incidenza di 49,5 su 100 mila abitanti), Siracusa (posizione 60, incidenza di 64,2), Trapani (posizione 56, incidenza 69,1) e Palermo (posizione 55, incidenza di 69,3). Si tratta, per tutte le otto province siciliane indicate, di dati al di sotto della media nazionale di 96,1 furti ogni 100 mila abitanti. Unica città nella “parte alta” della classifica è Catania, che arriva in posizione 50 nel ranking provinciale italiano contando 785 furti nel 2021 e una incidenza di 73,3, comunque ben al di sotto della media.

Liguria, Emilia-Romagna e Lombardia le peggiori
Nel 2021, ultimo anno in cui i dati Istat sono disponibili e su cui Cgia ha ricavato il suo studio, ci sono state in tutta Italia 56.782 denunce per furto nei negozi , il 10,8 per cento in più di quante ne sono avvenute nel 2020. Gli operatori commerciali o artigianali nel 2021 hanno quindi subito 156 furti al giorno, 6,5 ogni ora e uno ogni 9 minuti. L’incidenza, come anticipato dai dati provinciali, è più alta in alcune aree del Nord Italia: la Liguria è a quota 2.191 furti con una incidenza di 144,8 ogni 100 mila abitanti. Seguono l’Emilia-Romagna con oltre 6.300 furti e una incidenza di 142,1, la Lombardia 13,800 furti e una incidenza di 138,8. Con una incidenza superiore ai cento per centomila abitanti ci sono inoltre regioni come Piemonte, Toscana, Lazio e Trentino-Alto Adige. In fondo alla classifica sono invece Basilicata (solo 19,9 furti ogni 100 mila abitanti, 108 in totale) e Calabria (incidenza di 34,7 su 634 furti totali nel 2021).
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In tre casi su quattro il ladro non viene scoperto
La classifica ha però anche un’altra chiave di lettura, che vede poche ma significative differenze tra le varie aree d’Italia: quasi tre volte su quattro non si riesce a individuare l’autore del furto. La media italiana è del 72,3 per cento di “delitti impuniti” tra quelli denunciati alle forze di polizia, e si mantiene costante in tutte le aree (71 per cento nel Nord-Ovest, 70,3 per cento nel Nord-Est, 76 per cento nel Centro, 72,2 per cento al Sud). Le regioni “dove i malfattori la fanno franca maggiormente”, sottolinea lo studio di Cgia sono Umbria e Marche (entrambe nel 73,8 per cento dei casi), la Campania (79,8 per cento) e, in particolar modo, nel Lazio (81,3 per cento). La migliore è invece la Valle D’Aosta, dove oltre la metà degli autori dei 49 furti del 2021 (il 53,1 per cento) sono stati scoperti.