Una città passata da centomila abitanti a 80 mila in pochi anni, ma con un miliardo di investimenti bloccati: è Gela, prima quinta e ora sesta città della Sicilia. Questa mattina all’alba i rappresentanti della Cgil locale sono arrivati all’aeroporto di Catania per distribuire volantini e promuovere una petizione al presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte. “Serve un decreto sblocca Gela, la città è il simbolo della questione meridionale e non può essere lasciata morire – spiega il segretario della Cgil nisseno Ignazio Giudice -. Occorre sbloccare i finanziamenti e prevederne altri”. E la scelta di Fontanarossa come prima tappa del tour di sensibilizzazione, non è casuale. “Questa è la più grande infrastruttura della Sicilia e uno dei maggiori aeroporti d’Italia. Abbiamo già distribuito migliaia di volantini e raccolto solidarietà e firme per la nostra petizione”. Il testo, dal titolo #GelasiSblocca, è sul sito di petizioni Change.org.
800 milioni per Argo Cassiopea: “Costa lo ha scordato”
Secondo il conteggio effettuato dal sindacato, il totale degli euro stanziati ma mai spesi sul territorio fa oltre un miliardo: bloccati 34 milioni del Patto per il Sud, 150 milioni per il porto, 5 milioni per il museo del mare, 3 milioni per il museo archeologico, 1 milione per le aree archeologiche, 48 milioni per l’autostrada Siracusa- Gela, 25 milioni per le aree industriali dismesse, 183 milioni per la rete ferroviaria Siracusa- Ragusa- Gela. E, soprattutto, “800 milioni per il progetto per il gas Argo Cassiopea di Eni: questo era il fulcro del progetto di recupero industriale della città, prima della bioraffineria. Manca solo un parere, una valutazione di impatto strategica, per far partire i lavori. Eppure il ministro dell’Ambiente Sergio Costa quando è venuto in Sicilia solo poche settimane fa non ha detto nulla. Non esiste solo Taranto”, commenta Giudice
Caltanissetta, provincia che si spopola
L’elenco dei problemi per la città non si ferma però ai fondi mai spesi, ma comprende anche quelli mai stanziati. “Non ci sono fondi per l’inclusione della città nei circuiti turistici, per il comparto agricolo, i servizi sanitari sono all’anno zero, le strade di collegamento interne tra i comuni sono dissestate, tanto che la provincia ha perso altri 10 mila abitanti in poco più di due anni, e tra i 22 comuni della provincia molti sono a rischio spopolamento”. Dopo la prima tappa all’aeroporto di Catania, la protesta si sposterò al porto e alla stazione del capoluogo etneo. “Dato che la politica non passa da Gela e da Caltanissetta, andiamo noi in giro a ricordare che da noi si sta morendo e si va via. Dobbiamo fare in modo che si interessino a Gela”, conclude Giudice.