Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha dato il via libera al progetto Eni denominato Argo-Cassiopea. Si tratta di un protocollo d’intesa firmato con l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi per avviare l’investimento da 800 milioni di euro previsto dal colosso degli idrocarburi. Obiettivo dichiarato dell’azienda è quello “della decarbonizzazione, della mitigazione ambientale, della riqualificazione e valorizzazione delle aree del sito multisocietario di Gela, non avvalendosi più di impianti di produzione e lavorazione di oli minerali”. Il progetto, che si affianca alla bioraffineria inaugurata pochi mesi fa, ha al centro lo sfruttamento di due giacimenti di gas naturale ritrovati al largo della città nissena, denominati appunto Argo e Cassiopea.
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Cgil: “Buona notizia, ma vertenza Gela continua”
“Si tratta di una buona notizia per Gela e la provincia: le opere dopo la firma del ministro alla valutazione d’impatto ambientale potranno iniziare da subito. La data presunta per l’ultimazione delle prime opere che ci è stata comunicata – fa sapere Ignazio Giudice, segretario di Cgil Caltanissetta -, è quella di novembre 2020”. Nel corso dell’anno quindi “ci saranno almeno 200 operai edili e metalmeccanici impegnati, e i 1200 operai di Eni più gli altri 800 dell’indotto nei tre impianti di Gela torneranno a operare in città senza il rischio di trasferimenti”, afferma il sindacalista. “La vertenza Gela però continua con tutto quello che manca: gli investimenti per il porto, la stazione, l’autostrada Gela-Siracusa, la messa in sicurezza delle aree industriali di Butera, Caltanissetta e Gela e la risistemazione delle aree interne”.
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Plauso di Sicundustria ma non basta
Di “ottima notizia per Gela” parla anche il reggente di Sicindustria Caltanissetta, Gianfranco Caccamo, che rivolge un “plauso al ministro dell’Ambiente e all’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi”. “Si tratta di un passo fondamentale per l’economia del territorio che richiede, però, di essere supportato da una buona amministrazione capace di pianificare gli interventi e garantire una interlocuzione costante alle imprese che sono già costrette ad operare in un territorio allo stremo. Non bisogna abbassare la guardia”. Caccamo, come Giudice di Cgil, insiste poi sulle “opere rimaste ancora ferme in provincia per la burocrazia e la mala politica”. Progetti che, sommando Argo-Cassiopea finalmente al via fanno “un totale di 1,2 miliardi di euro, cui si aggiungono i 33 milioni del Patto per il Sud”.
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Il programma di Eni in dieci anni
Eni, in una nota, ha dettato il proprio programma delle opere da effettuare a Gela che si affiancheranno a quelle dello sviluppo dei giacimenti Argo e Cassiopea. Il primo passo sarà lo smantellamento di tutte le aree in disuso del sito industriale, una fase che durerà in totale “dieci anni”. Nei prossimi tre anni invece ci sarà la demolizione degli impianti non più funzionali alle attività per la produzione di biocarburanti, in un’area totale di oltre venti ettari. A questo seguiranno la realizzazione di un progetto di decarbonizzazione del sito basato sull’applicazione di tecnologie proprietarie di Eni, con gli obiettivi di realizzare un processo integrato di cattura e riutilizzo dell’anidride carbonica, che sarà convertita in materiale cementizio e bio-olio, conseguendo una notevole riduzione delle emissioni Ghg dirette. Eni conferma infine la rimozione di rottami e manufatti presenti sul fondale lungo il pontile per una fascia di 500 metri per lato e la definizione di un progetto che preveda le modalità migliori per il recupero del canale per la raccolta delle acque di raffreddamento, anche attraverso piantumazione di piante.
Il sindaco: “Serve anche la firma dei Beni culturali”
“Una notizia importante, un punto di inizio per Gela. Ma la firma del ministro Costa è solo a un decreto di proroga della valutazione di impatto ambientale e sarà necessaria anche la firma del ministro Dario Franceschini ai Beni culturali”. Lo ha affermato il sindaco del comune nisseno, Lucio Greco, nel corso di una conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio nel palazzo di città: l’area è infatti sottoposta a tutela per gli interessi archeologici. “Lo dico in modo ufficiale – ha proseguito Greco – in quanto sono stato contattato dalla segreteria del ministro Costa. La notizia rappresenta comunque un investimento significativo per l’area di Gela e una boccata di ossigeno per un territorio che deve ripartire. Speriamo quindi nell’ultima firma a completare l’iter amministrativo per poter festeggiare questa bella notizia”, ha concluso il primo cittadino.