“Nessuno perderà il lavoro a causa del coronavirus. Lo vedrete nel decreto”. Il ministro all’Economia Roberto Gualtieri non anticipa nulla sui contenuti reali delle misure per contenere i danni causati dall’emergenza coronavirus. In conferenza con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la ministra al Lavoro Nunzia Catalfo, annuncia solo la somma totale a disposizione: 25 miliardi di euro. “Il decreto stanzierà inizialmente 12 miliardi, da destinare prioritariamente a Sanità e Protezione civile, ma anche ad aiuti ad imprese e lavoro, allo spostamento delle scadenze fiscali e all’eventuale ristoro per i territori più colpiti dal coronavirus. Il resto sarà una riserva”. Le misure si vedranno quindi concretamente “solo nel fine settimana, stiamo lavorando e il decreto sarà pronto probabilmente venerdì”, spiega il titolare del dicastero all’Economia.
Integrazione salariare e stop ai mutui
Il decreto, come annunciato dalla ministra Catalfo, conterrà “un allargamento degli ammortizzatori sociali e del fondo integrazione salariale alle aziende dai 5 ai 15 dipendenti, e prevede la cassa integrazione in deroga speciale per tutelare tutti, indipendentemente dal settore”. Previsti anche “congedo parentale speciale per tutte le famiglie e voucher baby sitter”. Ci saranno, secondo quanto annunciato, anche “norme speciali per stagionali e autonomi con previsione di uno stop ai versamenti dei contributi previdenziali, per tutelare tutti i settori”. Gualtieri, rispondendo alle domande dei giornalisti in sala stampa, ha inoltre specificato come “ci sarà una semplificazione per la sospensione dei mutui fino a 18 mesi un caso di riduzione o sospensione dell’orario di lavoro”.
Venti miliardi di indebitamento autorizzati dall’Europa
Le risorse, come spiegato dal presidente Conte, vengono da un accordo raggiunto in sede di Consiglio Europeo con gli altri capi di Stato, mentre la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen si è dichiarata “aperta e disponibile anche a venire in Italia, ipotesi scartata per un lavoro in videocnferenza”. Gualtieri spiega che si tratta di “uno scostamento rispetto agli obiettivi di finanza pubblica, e abbiamo ottenuto l’autorizzazione del Parlamento per un indebitamento pari a 20 miliardi, portando le risorse complessive ai 25 miliardi”. Ancora difficile stabilire se il provvedimento avrà effetti sullo sforamento del rapporto deficit/pil al 3 per cento stabilito dall’Unione europea, nonostante “ricadute sul prodotto interno lordo ipotizzabili per due mesi”. “Alcuni interventi potranno avere il supporto dell’Europa, ma l’Italia è solida, e perfettamente in grado di far fronte all’emergenza”, ha dichiarato il ministro.
Nuove restrizioni agli spostamenti? Conte scettico
Conte risponde anche sull’ipotesi di un eventuale inasprimento delle misure di restrizione previste per tutto il territorio nazionale dall’ultimo Dpcm del 9 marzo, ipotesi già avanzata dal presidente della Regione Lombardia, l’area più colpita del Paese. Riferendo della quotidiana videoconferenza con i presidenti di Regione di per fare il punto sulle misure di Protezione civile, l’ultima delle quali svoltasi ieri pomeriggio, ha annunciato di aver chiesto al presidente Attilio Fontana “di presentare delle formali richieste in merito, motivandole, al ministro della Salute Roberto Speranza”. Conte però lancia anche un appello, “non rivolto specificamente ai presidenti di Regione, ma a chiunque partecipi al dibattito pubblico: il diritto alla Salute non è il solo di rango costituzionale coinvolto, ma lo sono di pari rango costituzionale anche la libertà personale e di impresa. Il Paese potrebbe risvegliarsi con gli altri interessi completamente esiliati”, ha spiegato.