“L’estensione del green pass è il frutto della mancanza di coraggio del governo di fare la vaccinazione obbligatoria che poi sarebbe la scelta più coerente se vogliamo davvero contrastare la diffusione del virus”. Il segretario della Cgil Sicilia, ALfio Mannino, non ha dubbi dunque sulle scelte del governo che stabilisce l’obbligo del certificato verde pure per i lavoratori del settore pubblico e privato. “Non è una misura sanitaria”, aggiunge. Secondo Mannino, inoltre, che è favorevole alla vaccinazione, c’è da fare distinzione tra le due strade che permettono di avere il pass. “Il rischio di veicolare il virus è anche più anche alto se guardiamo al solo tampone. Puoi farlo il giorno prima e risultare negativo e il giorno dopo veicoli il virus”, sostiene. La soluzione, per il sindacalista è senza dubbio il siero: “se vuoi davvero bloccare il virus lo puoi fare soltanto con la vaccinazione”.
Organizzazione e responsabilità
Guardando più nel dettaglio al mondo del lavoro, Mannino evidenzia inoltre un problema organizzativo e di competenze. “Sia nella pubblica amministrazione, ma più in generale nelle piccole e medie aziende che magari non hanno una grande capacità organizzativa, la gestione del green pass rischia di essere un vero e proprio problema”, afferma. Le prossime settimane saranno quindi indispensabili per capire meglio la situazione. Per quanto riguarda la responsabilità Mannino punta ancora una volta il dito contro il governo e cita il mondo dei trasporti come esempio. Secondo lui potrebbero addirittura nascere problemi sociali da questa estensione. “Con quale autorità un autista non fa salire una persona in assenza di green pass con tutto quello che questo può comportare in termini anche di relazioni e rapporti con l’utenza?”, si chiede.
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Elementi di distorsione
Il rappresentante della Cgil siciliana non ha dubbi: “avremmo preferito e preferiamo che il governo faccia la scelta vaccinale, è ormai ineludibile”. I controlli così dovrebbero essere nella mani delle forze dell’ordine. “Lasciare alla responsabilità delle aziende, dei singoli operatori e quant’altro ci sembra una scelta che può creare solo problemi”. Ci sono i titolari di partite iva, quelli che hanno un contratto a termine, “potremmo citare decine di esempi che determinano un elemento di distorsione”.
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Spreco di risorse economiche
Ultimo ma non ultimo c’è il tema del costo del tampone. Al di là del fatto che “sarebbe anacronistico che il lavoratore deve pagare per andare a lavoro”, non importa chi sostenga il costo del test, “è comunque una spesa inutile, uno spreco di risorse economiche”. Alfio Mannino insiste: “abbiamo bisogno di misure sanitarie per sconfiggere il virus. Queste misure sono solo palliativi per non affrontare il vero tema. Capisco che c’è una articolazione di maggioranza di governo che non gli consente di farlo però abbiamo la necessità di chiudere questa partita con messaggi netti”.
Green pass per i lavoratori, un obbligo “con evidenti contraddizioni”